lunedì 11 aprile 2011

Saggi geo-sismici nell’adriatico: il Governo torna all’attacco

Lunedì 11 aprile 2011



Il Governo torna all’attacco del nostro territorio. Il pericolo è stato segnalato più volte e in più occasioni dai Verdi ed ora si materializza. Apprendiamo dalla stampa che il Ministro Prestigiacomo (Ministro”contro l’ambiente” più che” Ministro per l’ambiente”) ha autorizzato la compagnia irlandese Petroceltic ad effettuare dei saggi geo-sismici nell’Adriatico e precisamente pochi chilometri al largo delle Isole Tremiti, ma non in acque pugliesi, finalizzati a verificare la presenza di giacimenti petroliferi. Il Ministro ha così forse inteso aggirare il no della Regione Puglia a questo tipo di indagini, ignorando nel contempo la forte presa di posizione dell’intero Consiglio Provinciale di Foggia, P.D.L. compreso. I saggi verranno effettuati con la tecnica dell’”air-gun”, generazione di potenti onde sonore che viaggiano in acqua a velocità quattro volte superiore che sulla terra , arrivando a molti chilometri di distanza. Proprio queste onde sono responsabili della perdita dell’orientamento di molte specie marine, provocandone lo spiaggiamento. Ma lo scenario più preoccupante si delineerebbe qualora le indagini così effettuate dovessero dare esito positivo, nel qual caso si procederebbe con le trivellazioni, le cui conseguenze avrebbero un effetto devastante sull’equilibrio geologico delle nostre coste, sino a provocare dei veri e propri eventi sismici. Non a caso una serie di interventi legislativi ne ha vietato l’effettuazione nel Golfo di Venezia! Ancora una volta dobbiamo verificare che ciò che non è gradito al Nord, in quanto pericoloso, è invece considerato accettabile e realizzabile al Sud. Oltre tutto, il petrolio dell’Adriatico è di bassissima qualità e pertanto richiede operazioni di raffinazione altamente complesse e inquinanti; che cosa allora lo rende appetibile alle multinazionali? La risposta è facile: le royalties, che sono le più basse del mondo.
Il nostro grado di allerta rispetto a questa ennesima minaccia deve essere massimo, anche perché è stato a suo tempo segnalato l’interesse delle compagnie petrolifere anche per il Golfo di Taranto. Alcuni Comuni della costa adriatica si sono già mobilitati contro ogni possibile attività estrattiva nel loro mare. La stessa cosa dovremmo fare noi: ricordiamo, “en passant”, che i Consiglieri Comunali dei Verdi di Manduria, Perrucci e de Bartholomaeis, presentarono una mozione in tal senso già nel maggio dello scorso anno, mozione che fu respinta dalla maggioranza di centro-destra, che si fidò delle rassicurazioni del Ministro Prestigiacomo. Ora questa mozione sarà ripresentata e ci auguriamo che questa volta venga accolta favorevolmente, non solo, ma che la stessa Provincia di Taranto, possa seguire l’esempio di quella di Foggia.

Gregorio Mariggiò
Presidente dei Verdi per la Costituente Ecologista per la provincia di Taranto