sabato 16 marzo 2013

Angelo Bonelli: Il cambiamento impone scelte radicali a partire da un un ricambio generazionale fatto da persone preparate.




Siamo entrati in un mondo nuovo e tutto non sarà come prima a partire da noi stessi e certamente chi scrive per primo. Il cambiamento impone scelte radicali a partire da un un ricambio generazionale fatto da persone preparate. Ritengo necessario che si lavori per il futuro alla costruzione di una presenza ecologista, che sappia dalle battaglie anche molto dure e radicali indicare le soluzioni alla crisi di un modello economico e produttivo inquinante e che produce povertà. Per raggiungere questo obiettivo bisogna prendere atto che i Verdi da soli non possono farcela. Bisogna sapere lavorare capendo e imparando da quello che di positivo ha portato il M5S nel panorama politico del nostro paese. A partire dalla militanza, dalle battaglie sui territori e sapere proporre. Ma il ricambio generazionale e' fondamentale ecco perché ribadisco che mi presenterò dimissionario al congresso dei Verdi che probabilmente si terrà alla fine di giugno. Ma qualunque congresso sarà inutile se non romperà definitivamente con meccanismi vecchi e dannosi a partire dai meccanismi delle tessere. Ma non è solo questo o si aggrega intorno ad un progetto politico che sappia aggregare forze consistenti al di fuori dei verdi e che abbia un rapporto stretto con i verdi europei . Il progetto di una costituente ecoligisti e civica deve andare avanti... Io darò il mio contributo e non abbandonerò la battaglia di Taranto che secondo me va presa a modello di come rilanciare una proposta ecologista di di tipo europeo in Italia . Liberare Taranto dalla diossina e sapere presentare un modello economico alternativo ci renderà credibili in tutta Italia e punto di riferimento per quei 6 milioni di italiani che vivono in prossimità dei siti da bonificare. Di questi 6 milioni di italiani non ci siano mai occupati.
Ma la strada e' lunga..è di questo dobbiamo aver consapevolezza... 

Nei prossimi giorni scriverò un documento più approfondito per spiegare meglio una proposta che non può prescindere da un radicale cambiamento che ripeto impone un forte ricambio ..... Mi scuso per il silenzio ..ma e' un momento duro e complicato ..ma dobbiamo continuare ad andare avanti.

Angelo Bonelli

giovedì 14 marzo 2013

Conte, segretario dei Verdi a Statte, critica gli assessori Mancarelli e Nicastro: "Revochino immediatamente l'autorizzazione all'Italcave. Continuare a smaltire rifiuti provenienti da altre regioni d'Italia ci ha ridotti ad un immondezzaio"




Non c'è solo l'Ilva a Taranto. Non sono soltanto le industrie pesanti ad inquinare e ad arrecare malattie mortali in questa sfortunata – e desolata - area del Paese. Esistono anche le discariche, luoghi ibridi e obsoleti dimenticati dagli uomini, a segnare il degrado dei nostri luoghi.
In Europa, fatta eccezione per l'Italia, le discariche sono state messe al bando da anni, ormai. Assieme ad alcuni Paesi nordafricani e del Sud-est asiatico, siamo gli unici al mondo a smaltire i rifiuti sotterrandoli nelle viscere della terra. Costruiamo buche per nascondere le nostre malefatte. Sperando di riempirle, subito dopo, di lauti guadagni. Alla base di ogni pratica ancestrale, di ogni lotta contro la modernità, c'è sempre una presunta civiltà che, ipocritamente, va rivendicata. Salvaguardata. Una civiltà che cozza, va a sbattere contro il muro del buon senso.
La gestione della discariche nella nostra provincia ne è un fulgido esempio. Per Conte, segretario de i Verdi a Statte, “Le discariche, al pari di quanto già verificatosi con l'Ilva, ripropongono il sistema Archinà: una trama di loschi e trasversali affari politico-economici dalla dubbia legittimità”.
Ecolevante, Vergine e Italcave sono tre siti che, per il fabbisogno complessivo dei comuni del tarantino, avrebbero dovuto cessare le proprie attività da diversi anni. E, invece, niente. All'Italcave, la più grande discarica di rifiuti speciali dell'Italia meridionale, ubicata alle porte del quartiere Feliciolla, dopo l'immondizia di Napoli vengono stoccati, da diverse settimane, rifiuti provenienti dalla Calabria.
“Considero – continua Conte – ipocrita l'atteggiamento avuto dagli assessori Mancarelli e Nicastro su questa vicenda. Invece che revocare le autorizzazioni, porre fine a questo ennesimo disastro ambientale, si nascondono dietro un dito. Siamo diventati l'immondezzaio d'Italia”.
Ma Conte non risparmia critiche neanche agli organi d'informazione. “Ho convocato una conferenza stampa questa mattina, dinanzi ai cancelli dell'Italcave, per denunciare questo stato di cose. Tranne un paio di giornalisti, non si è presentato nessuno. Molto probabilmente alla stragrande maggioranza della stampa tarantina non interessano questi argomenti. Il sistema Archinà, l'omertà e l'intimidazione fraudolenta, nella nostra provincia, sono divenuti un vero e proprio modello comportamentale”.Inquinati e dimenticati da Dio. E' la triste vicenda della Taranto di questi ultimi anni.




martedì 12 marzo 2013

Relazione della Conferenza Stampa del movimento politico TARANTO RESPIRA, sull'AIA all'Ilva, integrata dal decreto "Salva Ilva".


Relazione sull'AIA concessa all'Ilva, integrata dal decreto "Salva Ilva".
per Taranto Respira: Angelo Bonelli, Vittoria Orlando, Alessandro Marescotti.


--- La strategia per allungare i tempi e' in atto.
La tutela della produzione viene prima della tutela della salute ---


L'Aia gia' concede tempi molto lunghi (esempio copertura parchi minerali ben 36 mesi). Ma anche quando prevede tempi più stringenti con prescrizioni ravvicinate nel tempo (esempio copertura nastri trasportatori entro 27/1/2013), ecco che Ilva chiede la proroga.
La Regione Puglia si e' prestata al gioco di accettare per realizzati interventi (come la copertura dei nastri trasportatori) quando invece la situazione era ben lontana dal raggiunginento dell'obiettivo. La Regione non ha contestato il non raggiungimento di tale obiettivo che era contenuto nell'atto di intesa del 2006 siglato da Vendola con Riva. Si e' lasciata passare una verita' (la copertura dei nastri) a cui non corrispondeva un intervento concluso.
La Regione Puglia ha voluto rassicurare la popolazione - nel pieno della vicenda del sequestro degli impianti - dando per imminenti o quasi realizzati interventi di monitoraggio delle emissioni con nuove reti di sensori al perimetro della fabbrica.
Ma anche qui agli annunci non sono seguiti immediatamente i fatti, e la Regione si e' trasformata da Istituzione che doveva fare le cose in canale persuasivo all'interno di quel circuito mediatico che illudeva la popolazione offrendo soluzioni imminenenti quando imminenti non erano. 
O che rassicurano pur in presenza di mancato adeguamenti (di ieri e' la notizia "bene al porto, annullata la dispersione di materiale durante lo scarico delle navi" quando invece il sistema di scarico avviene sempre con le benne, un sistema che si doveva superare tramite l'Aia).

Ecco un esempio eclatante di persuasione mediatica.

--- Politica degli annunci senza fatti concreti ---

Questo e' annuncio della Regione sull'installazione di centraline perimetrali per monitorare in continuo l'Ilva. E' del 7 agosto 2012: 

Le centraline annunciate non risultano ancora operative.

--- Le prescrizioni dell'Aia e il rinvio delle soluzioni

Ecco quello che si dovrebbe fare e non sappiamo se è stato fatto. Abbiamo anche scritto al Garante dell'Aia (in coda riportiamo le risposte).


L'AIA prevede 

PRESCRIZIONE 6 - chiusura nastri trasportatori (scadenza 27/1/13, ILVA chiede proroga al 27/10/2015).
PRESCRIZIONE 28 - valutazione emissioni diffuse area a caldo (scadenza 27/10/12). Le emissioni diffuse si distinguono dalle altre per il fatto che si disperdono in atmosfera senza l'ausilio di un sistema di convogliamento delle stesse dall'interno verso l'esterno. Abbiamo scritto al Garante dell'Aia. Ha risposto che si deve informare.
PRESCRIZIONE 30 - valutazione e monitoraggio emissioni fuggitive di polveri, IPA e benzene dalla cokeria. In data 23/2/2012 l'Ilva aveva presentato un progetto cantierabile e quindi il monitoraggio dovrebbe essere esecutivo dal 27/10/12. Abbiamo scritto al Garante dell'Aia per conoscere i dati del monitoraggio. Ha risposto che si deve informare.
PRESCRIZIONE 40 - Cokeria, preparazione miscela carbon fossile; completamento lavori di chiusura completa degli edifici in cui avviene la gestione e la movimentazione dei materiali polverulenti (con sistemi di captazione e filtraggio polveri); scadenza 27/4/13, ILVA chiede proroga al giugno 2014.
PRESCRIZIONE 44 - Sistema monitoraggio in continuo IPA e BTEX (benzene, toluene, etilbenzene e xileni) sulle macchine caricatrici e sfornatrici della cokeria (ossia sui punti più critici del processo in cui si hanno emissioni diffuse e fuggitive); il monitoraggio dovrebbe essere esecutivo dal 27/10/12. Abbiamo scritto al Garante dell'Aia per conoscere i dati del monitoraggio. Ha risposto che si deve informare.
PRESCRIZIONE 51 - Cokeria, area cokefazione; completamento lavori di chiusura completa degli edifici in cui avviene la gestione e la movimentazione dei materiali polverulenti (con sistemi di captazione e filtraggio polveri); scadenza 27/4/13, ILVA chiede proroga al giugno 2014.
PRESCRIZIONE 58 - Impianto di agglomerazione, completamento lavori di chiusura completa degli edifici in cui avviene la gestione e la movimentazione dei materiali polverulenti (con sistemi di captazione e filtraggio polveri); scadenza 27/4/13, ILVA chiede proroga al giugno 2014.
PRESCRIZIONE 65 - Altoforno, caricamento materiali; completamento lavori di chiusura completa degli edifici in cui avviene la gestione e la movimentazione dei materiali polverulenti (con sistemi di captazione e filtraggio polveri); scadenza 27/4/13, ILVA chiede proroga al giugno 2014.
PRESCRIZIONE 67 - PCI (Pulverized Coal Injection), impianto nel quale viene iniettato carbone polverizzato nel ciclo; completamento lavori di chiusura completa degli edifici in cui avviene la gestione e la movimentazione dei materiali polverulenti (con sistemi di captazione e filtraggio polveri); scadenza 27/4/13, ILVA chiede proroga al giugno 2014.
PRESCRIZIONE 70 - copertura area GRF, svuotamento scoria liquida delle paiole (molto inquinante e infatti l'area è stata posta sotto sequestro dalla magistratura): tempi concessi dall'AIA: fino al 31/12/2013 (tempi lunghi inaccettabili). 
PRESCRIZIONE 85 - centraline perimetrali da installare entro 27/4/13 (eppure erano state annunciate il 7 agosto dalla Regione Puglia http://www.regione.puglia.it/?page=pressregione&opz=display&id=13773); importante il sistema di monitoraggio DOAS e LIDAR che introducono.
PRESCRIZIONE 89 - riprende la prescrizione 44 per introdurre il sistema monitoraggio in continuo IPA e BTEX (benzene, toluene, etilbenzene e xileni) sulle macchine caricatrici e sfornatrici; dovrebbe essere già attivo da 27/10/12 "nei tempi tecnici strettamente necessari". 
Abbiamo scritto al Garante dell'Aia per conoscere i dati del monitoraggio. Ha risposto che si deve informare.

--- Sollecitazioni al Garante Aia Ilva

Da PeaceLink 10/3/2013

Segnalo che su
mancano i dati dei controlli ambientali.

Richiedo inoltre dei dati.
Vorrei ricevere i dati dei controlli sugli scarichi in mare degli IPA prima della loro diluizione e se siano stati rispettati i limiti di legge. Tale prescrizione era presente nella prima AIA.
Distinti saluti

Alessandro Marescotti
Presidente PeaceLink

Risposta del Garante Aia Ilva (11/3/2013)

Gentile Presidente,
La ringrazio per le sue note, che costituiscono gradito stimolo per il 
miglior e più utile assolvimento dei compiti a me demandati dalla legge.
Ho immediatamente provveduto a trasmettere agli organi competenti le 
sue comunicazioni del 10 marzo - così come quella del 25 febbraio u.s. 
(con allegato comunicato stampa) e le segnalazioni effettuate (con 
allegata nota) dai rappresentanti della sua Organizzazione nel corso 
dell'incontro del 15 febbraio u.s. - e le risultanze degli effettuati 
accertamenti saranno riportati (unitamente alle valutazioni 
concernenti rilievi o segnalazioni effettuati da altri organismi o 
soggetti interessati) sul sito "Garante dell' A.I.A. per l' ILVA".
Effettivamente, come lei segnala, mancano i dati dei controlli 
ambientali, ma ciò è dovuto alla circostanza che il sito è in via di 
allestimento e richiede il concorso di organi diversi.
Colgo l'occasione per ricambiare distinti saluti.
Vitaliano Esposito


--- Ecco un'altra richiesta al Garante (del 10/3/2013)

All'attenzione del Garante AIA Ilva

Si richiede - dopo aver visionato il filmato segnalato nel comunicato - una risposta alle seguenti domande poste nel comunicato stesso:

- se siano state quantificate le polveri, gli IPA e il benzene che si sono riversati sui lavoratori e sulla città con queste  emissioni fuggitive;
- se disponga di tali dati;
- se possa assicurare che le emissioni fuggitive (ben visibili nel filmato) non siano dannose per la salute;
- se possa pertanto certificare - persistendo emissioni fuggitive di tale evidenza - che sia stata assicurata "l'immediata esecuzione di misure finalizzate alla tutela della salute e alla protezione ambientale" come dichiara in premessa la legge 231/2012. 

Distinti saluti
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink

--- Risposta del Garante Aia Ilva dell'11/3/2013

Gentile Presidente,
La ringrazio per le sue note, che costituiscono gradito stimolo per il 
miglior e più utile assolvimento dei compiti a me demandati dalla legge.
Ho immediatamente provveduto a trasmettere agli organi competenti le 
sue comunicazioni del 10 marzo - così come quella del 25 febbraio u.s. 
(con allegato comunicato stampa) e le segnalazioni effettuate (con 
allegata nota) dai rappresentanti della sua Organizzazione nel corso 
dell'incontro del 15 febbraio u.s. - e le risultanze degli effettuati 
accertamenti saranno riportati (unitamente alle valutazioni 
concernenti rilievi o segnalazioni effettuati da altri organismi o 
soggetti interessati) sul sito "Garante dell' A.I.A. per l' ILVA".
Effettivamente, come lei segnala, mancano i dati dei controlli 
ambientali, ma ciò è dovuto alla circostanza che il sito è in via di 
allestimento e richiede il concorso di organi diversi.
Colgo l'occasione per ricambiare distinti saluti.
Vitaliano Esposito




Protesta dei mitilicoltori in consiglio comunale a Taranto - documento e foto

Taranto - 
Consiglio Comunale - 
la protesta di un gruppo di mitilicoltori, anche loro vittime dell'inquinamento.
da due anni attendono risposte sul loro futuro.
da due anni non posso coltivare i mitili nel mar piccolo e non hanno la possibilità di poterlo fare nel mar grande.da due anni non posso coltivare i mitili nel mar piccolo e non hanno la possibilità di poterlo fare nel mar grande.

Questo è il documento che hanno lasciato alla stampa e a tutti i consiglieri comunali:
Il perdurare stato di crisi della mitilicoltura tarantina determinato da fattori vari (contaminazione da agenti inquinanti, fattori climatici, problematiche strutturali del settore) evidenzia come il comparto non sia stato fatto oggetto, negli anni scorsi, di vere politiche di programmazione. Il Mar Piccolo, luogo storico per antonomasia destinato alla coltivazione dei mitili, è stato negli anni condiviso con soggetti (pubblici e privati) che hanno compromesso la qualità ambientale, scarsa o nulla è stata l'azione pubblica di programmazione dello sviluppo produttivo, inadeguata l'attività pubblica di regolamentazione delle attività. Lo stato di emergenza e di grave crisi economica degli ultimi anni ha riacceso i riflettori sul comparto e ha costretto gli Enti preposti (Comune e Regione) ad occuparsi delle problematiche del comparto anche a fronte di una crisi che rischia di determinare gravi tensioni sociali.

1° Seno del Mar Piccolo
Cozze inquinate da diossina e PCB (Ploclorobifenili)
2,6 mil. di euro (programma operativo Fondo Europeo Pesca - FEP- Puglia 2012-13) risarciranno il danno subito dai mitilicoltori nel primo seno del Mar Piccolo per le misure sanitarie (macero mitili inquinati), adottate lo scorso anno. I fondi erogati dalla Regione risarciranno solo 23 mitilicoltori in possesso di regolare concessione, per gli altri, non ancora in regola, gli aiuti dovranno essere ricercati altrove.
In questi giorni le aziende interessate agli indennizzi previsti dalla misura comunitaria, stanno completando le pratiche, per poter accedere ai fondi regionali, resta però di difficile soluzione la posizione delle altre 42 aziende che in quanto abusive all'epoca dei fatti, non possono quantificare il danno. Nel frattempo alcuni mitilicoltori si sono organizzate in 12 cooperative allo scopo di emergere dall'abusivismo, il Comune si sarebbe impegnato a sostenerle destinando 150 mila euro.
I mitilicoltori in regola ed in procinto di trasferimento in Mar Grande, intanto, attendono la delimitazione delle aree per le nuove concessioni. (Ente competente: Comune).

2° Seno del Mar Piccolo
Crisi Anossiche
Nel 2° seno del Mar Piccolo, non coinvolto dall'inquinamento delle Diossine e PCB, si stanno verificando, con largo anticipo rispetto agli anni passati, le crisi anossiche (carenza o mancanza di ossigeno), conseguenza dell'eccesso di caldo di queste settimane. Il prodotto sta subendo infatti danni enormi: i rischi di una perdita totale sono ormai più che concreti. A ciò si aggiunge il fermo totale del mercato della cozza a causa del danno d'immagine derivato dalla crisi che ha investito le produzioni del 1° seno.
I produttori chiedono che a fronte di questa ulteriore grave situazione che sta investendo il 2° seno, si attivino le procedure di riconoscimento dello stato di calamità naturale (Ente competenti: Comune/Regione).

Fonti Inquinanti
Individuare fonti inquinanti e cause dell'inquinamento di Mar Piccolo è una priorità assoluta., necessaria per bloccare una situazione di grave criticità che di fatto impedisce la coltivazione dei mitili nel I° seno di Mar Piccolo. Il trasferimento degli impianti in Mar Grande non rappresenta infatti la soluzione definitiva per il rilancio della mitilicoltura tradizionale tarantina, storicamente praticata in Mar Piccolo dove la presenza dei "citri" contribuisce a conferire unicità alla produzione locale.
Prioritarie dunque: la individuazione delle fonti inquinanti e gli interventi di bonifica (Ente competenti: Comune/Regione)

Marchio di Puglia
La Regione Puglia, fortemente orientata ad incentivare l'iter procedurale per l'assegnazione alle "Cozze di Taranto" del marchio di qualità "Prodotti di Puglia", tenderebbe a sottovalutare le problematiche che gravano sul settore, quasi non rendendosi conto che se non vengono risolte a monte problematiche di tipo strutturale ed amministrative (concessioni, impianti a terra ecc.) ben difficilmente il comparto potrà garantire un prodotto che abbia le caratteristiche necessarie per poter garantire una produzione in linea con il disciplinare dettato dal marchio.

Piano delle coste
La mitilicoltura tarantina non può vivere di sole emergenze: è necessario infatti accelerare il processo di regolamentazione della destinazione d'uso degli specchi d'acqua del Mar Piccolo e del Mar Grande, al fine di favorire la programmazione ed i nuovi investimenti necessari per rilanciare il comparto mitilico. Senza strumenti di pianificazione la "Cozza di Taranto" è senza futuro: prioritario dunque acquisire il "piano delle coste" (Ente competente: Comune).

Progetti Misura 3.1
Nell'agosto del 2011, il CNR di Taranto, il Centro Ittico Tarantino, la Confocommercio di Taranto, l'AGCI Pesca, la Federcoopesca - soggetti del nucleo promotore di Taranto del Distretto della Miticoltura - nell'ambito dei Fondi Comunitari FEP hanno presentato 4 progetti "Azioni collettive" molto interessanti ai fini della riqualificazione del settore. I progetti riguardano infatti: la qualità e la sicurezza alimentare (Prog. Faspicosa); la rimozione delle palificazioni abbandonate (Prog. Paint); la tracciabilità e qualità del prodotto (Prog. Myta); la esecuzione di opere a mare e a terra per il miglioramento delle attività lavorative. Non si hanno purtroppo notizie circa l'avanzamento della procedura (Ente competente: Regione).













sabato 9 marzo 2013

Riflessioni di un "politicante mestierante"


E' cambiata la politica.
E' cambiato il modo di fare politica.
E' cambiata soprattutto la percezione che i cittadini hanno della politica.
….allo stesso modo di come percepirebbero il significato di un film di Bunuel: paradossale!
Per non parlare del livello culturale "grazie" anche agli sketch del duo Gianni e Pinotto: ovviamente mi riferisco al signor B e al suo "berlusconismo" e al neo liberista della sinistra italiana, Dalema.
Risultato? 
Al richiamo "mandiamoli tutti a casa" hanno risposto in tanti.
Io, che ho appoggiato una lista, un'offerta politica, con a capo un ex magistrato, da sempre in prima linea contro la mafia, braccio destro del giudice Paolo Borsellino, spedito in Guatemala dopo aver indagato sulla vicenda "trattativa Stato-mafia: 0 a 1"…. beh… mi sento un vincente.
Si, vincente. 
Sapete….quando in tivvù si sente dire….vincitore morale….
Oggi, al netto della disperazione post elezioni perse, al netto della situazione politico/parlamentare, al netto del nuovo linguaggio politik-casareccio, casaleggio - "gargamella"- "nano con la congiuntivite" - "degregorio e i suoi 3 milioni"…. insomma, al netto di tutte queste cose, come tutti gli elettori della lista Rivoluzione Civile, anch'io, mi sento un fiero vincitore morale.
Per essere onesti, per comprendere la vittoria, ho avuto bisogno di un aiutino…come al solito….
Ieri pomeriggio, analizzavo le passate elezioni e la situazione politica attuale dei Verdi con Simona, la mia compagna.
Riflettevo e mi chiedevo se, come partito, avevamo sbagliato ad insistere sulla battaglia ambientale a Taranto.
Pensavo… abbiamo incentrato la nostra campagna elettorale su Taranto e la Puglia, pensando di raccogliere i frutti di anni di lavoro con le associazioni ambientaliste, pensando di essere meritevoli del loro voto.
Certo, a Taranto siamo andati bene, abbiamo dimezzato la percentuale dei voti presi alle ultime elezioni comunali, ma, siamo andati comunque bene….
Non è bastato!
Nessuno degli ecologisti è stato eletto.
Diversi nostri elettori hanno votato, proprio, per il Movimento 5 Stelle.
E, riflettendo su quest'ultima cosa, pensavo al fatto che non è mai abbastanza.
Non è mai abbastanza chiara l'idea di un nuovo modello di economia, con nuove tecnologie , rispettando l'ambiente, tutelando la salute e creando nuovi posti di lavoro.
No, non è mai abbastanza a fronte del fatto che la lista Rivoluzione Civile fosse appoggiata anche da dirigenti della "fiom" e quindi, il voto al "5 Stelle" era inevitabile.
Rispetto, ma non condivido.
La campagna elettorale su Taranto era incentrata soprattutto sulla questione ambientale della città e i "grillini" che dicono?
Ufficialmente gli eletti tarantini sono in linea con Grillo: "sull'Ilva decidano i cittadini" (referendum della serie "futti-cumpagni") oppure, "risanare, prendere i soldi dei Riva per riaprire i forni, produrre e vendere l'acciaio".
Nei Verdi a Manduria, abbiamo tra gli iscritti due dipendenti Ilva, tutti e due hanno appoggiato il programma di Angelo Bonelli alle comunali a Taranto e alle Politiche.
Ma, come gli altri iscritti Verdi, anche loro sono dei "politici mestieranti", ricevono dei rimborsi elettorali e posseggono una tessera di partito, in era di grillismo imperante, "delinquenti", insomma….
Dopo aver fatto questa considerazione sui nostri ex elettori che hanno preferito Grillo, mi sono detto:
Nelle passate elezioni, in coalizione con il centrosinistra, noi Verdi abbiamo avuto i nostri eletti.
Nel bene e nel male, abbiamo anche prodotto tante leggi ed emendamenti ecologisti.
La nostra ultima pattuglia parlamentare ha dato un grande contributo al governo Prodi: penso alle leggi sugli incendi, agli incentivi statali per le energie rinnovabili, alle case ecologiche, all'economia ecologista, al famigerato cip 6.
Allora, mi sono detto…. come partito (ed io soprattutto che non mi tiro mai indietro se mi devo criticare) abbiamo fatto bene ad alimentare polemiche col centrosinistra, con ciò precludendoci ogni ipotesi di coalizione con quest'ultimo?
Dico, appunto, dopo il voltafaccia di tanti nostri ex elettori…. abbiamo, noi Verdi, fatto bene?
Nella mente, si squarciano riflessioni del tipo: "abbiamo sacrificato il nostro partito….potevamo andare in coalizione col centrosinistra e col 2%, la nostra pattuglia ecologista sarebbe già in Parlamento….."
Le critiche del prima, durante e dopo campagna elettorale? 
Perché, anche mantenendo la coerenza, ne siamo stati esenti?
Dopo di che, esplicitata la mia tesi, stile "conti della serva", Simona, mi ha fatto capire quanto la nostra azione politica è stata giusta e per questo, in futuro, sicuramente sarà premiata.
Parole che mi hanno veramente emozionato, ve le riporto per intero:
"se Angelo non avesse preso una posizione di fronte alla vergognosa negazione della realtà perpetuata dalla politica della sinistra democratica, o se fosse stato più morbido riguardo a certe denunce (vedi gli attacchi diretti a Clini e Vendola), probabilmente avrebbe potuto dialogare con quella sinistra che gli avrebbe magari permesso di eleggere qualche parlamentare tra i Verdi,
ma a che scopo??? e soprattutto, a quale prezzo?
Sappiamo bene che questo eventuale nuovo governo sarà passeggero, già privo di riconoscimento popolare e frammentato alla nascita.
Se i Verdi avessero accettato di scendere in campo con la sinistra di Bersani, correrebbero oggi un rischio ben peggiore dell'esclusione dal parlamento: quello di essere associati a soggetti che hanno ignorato i problemi reali del paese, firmando leggi degne di un crimine contro l'umanità e contro il creato, per essere mantenuti in parlamento con una legge antidemocratica.
A che scopo risultare vincenti in un gioco che squalifica la democrazia e snobba il legame con i territori?
Sappiamo che a breve il ciclo dei partiti tradizionali terminerà, per evolversi in una forma nuova di politica e, che ci piaccia o no, giusto o sbagliato che sia, dovremo affrontare un cambiamento radicale.
Magari prenderà piede quella tanto declamata e desiderata partecipazione dal basso in cui il cittadino si erge, finalmente, a controllore , per punire la politica quando non è fautrice del bene comune.
Stiamo assistendo a una reazione, quella del grillismo, che è frutto di una insofferenza per i fallimenti dell'organizzazione democratica svilita dal malaffare per troppi anni. E' anche il ciclo naturale delle organizzazioni.
Ma per noi questo non è il momento della sconfitta per chi ha creduto nell'ideale, è solo un breve momento di attesa, la svolta è alle porte. Che senso aveva vincere in una politica generale perdente? 
Si è scelto di combattere una battaglia in pochi, ma con la forza dei valori e delle proposte che non dobbiamo sminuire solo perchè non hanno dato i risultati aspettati.
Quei valori, quel desiderio di giustizia, quel coraggio di avventurarsi con il più "esile", sono la zattera che ci terrà a galla quando la nave della vecchia politica affonderà del tutto. 
Il partito dei Verdi non è compromesso, per questo potrà affrontare lo tzunami a testa alta partecipando alla svolta a pieno titolo.
Dobbiamo comprendere però che la differenza col passato sta negli strumenti della partecipazione, devono cambiare molte cose, il civismo deve esprimersi sempre di più attraverso reti interconnesse 
che portino nuova linfa al partito. 
I social network possono essere uno strumento utile, ma abbiamo visto come la politica vecchio stampo ha fatto fatica a gestirne gli effetti e ad integrarsi, perché li ha usati solo come vetrina, senza comprendere che si tratta di uno strumento utile prima di tutto all'ascolto e ad accogliere la "proposta" che ci viene da gruppi di cittadini uniti da istanze comuni.
Alcune filosofi (in particolare la Arendt come la Stein) già preannunciavano molti anni fa che l'attuale livello culturale diffuso e piuttosto elevato (in particolare nei giovani disoccupati del sud e delle donne rispetto al passato) impone di riformulare le "regole del gioco" della partecipazione, che passa oggi ancor di più attraverso l'informazione diversificata, il controllo e la proposta. 
Oggi, la democrazia autentica non può essere ridotta solo al diritto elettorale e al convincere le masse con lo spot più avvincente,
La politica deve rientrare nella Vita cittadina, consapevole che il partito può essere promotore di principi e riferimenti culturali,
ma la proposta deve riprendere le sembianze dei territori. 
Sono proprio quei principi inviolabili e riferimenti culturali che ora dobbiamo rimettere al centro della politica, e attraverso quelli creare nuove alleanze con gruppi di cittadini che in quei principi si riconoscono.
E' il percorso che ci riporterà dal palazzo all'agorà, più difficile ma ormai innescato da mezzi nuovi di confronto, ma degno del suo fine ultimo che è il bene comune."
Non altro da aggiungere.

gregorio mariggiò.

giovedì 7 marzo 2013

Sarebbe bello mettere da parte le polemiche per pensare a che tipo di futuro vogliamo costruire per il bene di Manduria

Giovedì 7 marzo 2013

A cosa serve la politica? Quali sono le proposte per il cambiamento? Come restituire fiducia ai cittadini?”.
E' oramai sotto gli occhi di tutti: ci troviamo di fronte ad una profonda crisi della Politica. L'ultima crisi di Governo, questo governo, l’ultima amministrazione, queste ultime amministrazioni finite prima della naturale scadenza del mandato, infatti, sono solo l´esito di una più generale crisi di legittimità delle Istituzioni e della loro incapacità di rispondere alle reali esigenze e richieste dei cittadini. Quando la politica smette di progettare il futuro, quando cioè si mostra incapace di legare la propria azione ad una idea di trasformazione che sappia parlare a tutti, il linguaggio politico diventa immediatamente astratto e incomprensibile, il tempo politico si frantuma in una miriade di emergenze, continue e sempre diverse e fanno perdere il centro del discorso pubblico, il suo senso profondo. “EMERGENZE”, il più delle volte conseguenza anche di piccole, ma pessime, delibere di giunta, insignificanti al momento, ma che a lungo periodo possono essere decisivi per la qualità della vita di ogni cittadino.
Come dirigente di un movimento politico, quello dei Verdi Ecologisti, mi sono interrogato molto spesso su questa situazione di stallo e di scarsa credibilità di cui godono le istituzioni, ho cercato di mettere a disposizione il mio ruolo di dirigente al servizio dei bisogni delle persone, ma non senza fatica e difficoltà. Ho capito quanto siano importanti le candidature, i nomi delle liste di ogni movimento o partito che si propone a governare la città. Il prezzo da pagare è quella situazione in cui, poi, ti trovi, in consiglio comunale, di fronte alla figura del consigliere con la maglia numero 16. Quel consigliere che ti compromette l’amministrazione, ricattando.
Voglio il mio amico assessore, voglio la festa, voglio il chiosco, voglio mio cugino assunto da quella ditta.  Personalmente, occupandomi della campagna elettorale di Taranto, oltre alla scrittura di un coraggioso programma elettorale e di governo, della formazione ecologista che è nata e che porta il nome di Taranto Respira, ho voluto fortemente che si ponessero le basi per la formazione di liste eticamente ineccepibili e credibili dal punto di vista delle competenze. In parte, un po’, ci sono anche riuscito.
Sono dell’idea, quindi, che a Manduria, è necessario fare un passo indietro ed avviare una riflessione complessiva, profonda e schietta, che sappia rimettere in questione questa crisi politica (ma anche crisi di valori etici), ricercandone le cause.
Allora, forse è la società stessa ad essere in crisi, ed è all'interno della società, non semplicemente nei palazzi della politica, che occorre ricercare la cause di questo problema. Quella che abbiamo di fronte, infatti, è una società fortemente frammentata, divisa e lacerata da interessi particolari che non riescono a trovare un orizzonte comune e a cui la politica stessa non riesce a dare alcuna risposta. La precarietà lavorativa, assenza di futuro e perdita della propria autonomia sono i mali che colpiscono la nostra società nel profondo. Ma sono anche gli stessi mali che stanno alla base della cosiddetta crisi politica. La politica infatti non è una sfera separata, questa dovrebbe tradurre le istanze che provengono dalla società, interpretarle ed esprimerle.

E’ necessario ed urgente ricostruire, oggi, le condizioni minime per la vita sociale e comune, lavorare a ricreare le basi per ripensare il futuro e la libertà di ognuno. In questo senso e vengo a fare la mia proposta, da esponente di un movimento ecologista, propongo la “sfida ECOLOGISTA”. Non mi stancherò mai di ripetere di come questa parola, L'ECOLOGISMO, è così ampia, così forte e centrale per tutta la nostra vita. L'ecologismo è e rimane il centro gravitazionale di qualsiasi politica a venire. La libertà, il lavoro, il rispetto dell'ambiente e del territorio, i rapporti sociali, la non contrapposizione dell'uno su l'altro. L'ecologismo per una decrescita felice!
Il futuro è nell’efficienza, gestendo un’amministrazione in modo virtuoso, dando spazio ad attività che garantiscono uno sviluppo futuro alla città e occupazione per tutte le competenze. Attività legate agli interventi e ai servizi per l’ambiente, all’agricoltura, al turismo, al terziario, al commercio. Adottare il principio delle “città intelligenti” e, quindi, fare di Manduria una città “nuova, intelligente e aperta”. Solo allora i suoi cittadini parteciperanno alla vita pubblica, avranno attenzione per i servizi culturali, per i servizi educativi, per le idee innovative e per la creatività artistica, tutti vorranno insieme migliorare il livello di qualità della loro vita.
Bisogna ripartire da qui, senza una nuova cultura politica che rimetta al centro la dignità delle persone, la loro possibilità di progettare il futuro, e di esercitare la propria autonomia, la politica non uscirà mai dalla propria crisi, conseguenza: vittoria del qualunquismo e dei poteri forti. Ma, come disse il compianto Alex Langer, sarà “difficile da accettare, difficile da fare, difficile persino a dirsi”.

gregorio mariggiò