I Verdi della Provincia di
Taranto manifestano la loro solidarietà ai parenti delle vittime e ai cittadini
tutti di Casal Monferrato, dopo la scandalosa sentenza della Cassazione sul
disastro Eternit.
Oggi, 21 novembre 2014 alle 10 e 30, a Taranto, di fronte all’ingresso
dell’aula del tribunale dove si stava svolgendo il processo per l’Ilva, i Verdi
insieme col movimento civico “Taranto Respira”, hanno manifestato con un minuto
di silenzio, esibendo alcune copie della Costituzione Italiana listate a lutto.
I familiari dei 3.000 morti provocati dall’amianto non hanno ricevuto giustizia
e non avranno diritto ai risarcimenti, mentre i responsabili non vengono
condannati. Se ne deduce che il nostro
Paese garantisce l’impunità a chi
produce inquinamento realizzando grandi profitti.
Ora, altri processi per disastro ambientale salteranno, grazie al Parlamento
italiano. Infatti, mentre Renzi, forte della sua maggioranza, sull’onda
emozionale dell’indignazione per la conclusione del processo Eternit, va
propagandando che cambierà la norma sulla prescrizione nei processi, in
Parlamento, si sta tentando di far approvare la riforma sui reati ambientali.
Con l’introduzione dell’art.452 ter nel Codice Penale, contenuta nella legge
sui reati ambientali, approvata alla Camera nei mesi scorsi e in discussione al
Senato, per diventare reato, il disastro ambientale o il danno all’ecosistema
dovranno essere irreversibili: una cosa molto difficile da dimostrare, perché
proiettata in un futuro, per definizione inconoscibile. Un aiuto alla grande
industria, che così potrà paralizzare i processi per dimostrare, perizia su
perizia, che il danno perpetrato non può essere considerato irreversibile.
Gregorio Mariggiò – portavoce dei Verdi
per la provincia di Taranto
*foto di Ugo Leo