mercoledì 30 ottobre 2013

Conferenza stampa su avvisi di garanzia per “Ambiente Svenduto”


ILVA: INCHIESTA PROCURA; BONELLI (VERDI), ATTO DI ACCUSA PER INTERA CLASSE POLITICA RESPONSABILITA’ POLITICHE E MORALI ENORMI PER QUELLO CHE LA POLITICA DOVEVA FARE E NON HA FATTO






Gregorio Mariggiò
“Quello che è accaduto oggi è la dimostrazione che il percorso dei Verdi, assieme alle associazioni, è stato giusto. Già nell’agosto del 2008 con l’azzeramento della commissione aia da parte del ministro Prestigiacomo e la nomina di nuovi componenti, capimmo che qualcosa di grave stava per accadere. Ed infatti organizzammo una conferenza stampa il 13 agosto 2008 per denunziare la scelta del governo di cambiare tutti membri della commissione AIA. Oggi possiamo dire che avevamo ragione nel criticare tale scelta: due componenti di quella commissione figurano tra gli indagati. Sono comunque amareggiato per gli avvisi di garanzia anche se confermano i sospetti che avevamo. Ma sono altresì orgoglioso di essermi alzato dal tavolo del centrosinistra cittadino che sosteneva Stefàno nel settembre 2011: scelta motivata proprio dalla constatazione che proprio Stefàno aveva sottoscritto l’AIA 2011 contro ogni esigenza di tutelare la salute dei tarantini e dal mio imbarazzo nel vedere gioire rappresentanti di partito per l’aia appena firmata.”

Angelo Bonelli
“Gli ultimi risvolti delle indagini della procura di Taranto sono un atto di accusa gravissimo nei confronti di un’intera classe politica che negli ultimi anni non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare e che invece ha dovuto la magistratura.
“Si tratta di quella stessa classe politica che faceva a gara per dire che i livelli d’inquinamento a Taranto si erano ridotti mentre la Procura indagava – aggiunge -. Dalla conclusione delle indagini emerge con assoluta evidenza la responsabilità politica e morale per quello che la politica doveva fare e non a fatto a cominciare dall’indagine epidemiologica. Indagine che abbiamo chiesto per ben due volte senza ricevere nessuna risposta e che poi ha fatto la Procura, inchiodando l’Ilva alle sue responsabilità.
Sono tante le cose cui fare chiarezza – continua il leader ecologista -. Dalla legge regionale anti-diossina bella sulla carta ma mai applicata perché non c’è mai stato il monitoraggio in continuo alla Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) approvata nel 2011 che consentiva all’Ilva di raddoppiare la produzione fino al decreto sul BenzoApirene che fissava i limiti ad un nanogrammo pre metro cubo nonostante questo limite fosse già prevista da una legge statale del 1999 ma mai presa in considerazione.
Non entriamo nel merito degli avvisi di garanzia ma se i magistrati dovessero decidere per la richiesta di rinvio a giudizio chi ha incarichi istituzionali dovrebbe trarne immediatamente le conseguenze e dimettersi – conclude Bonelli -. Questo è l’unico modo per restituire un briciolo di fiducia nelle istituzioni ai cittadini di Taranto che da anni vivono con l’incubo dell’inquinamento e dei veleni di cui la politica ha deciso di non occuparsi.”


Vittoria Orlando
“Nutro dei sentimenti contraddittori, da una parte esultiamo perché la magistratura ha confermato i sospetti che avevamo, dall’altra vedo che vengono approvati decreti in continuazione e velocemente. Il governo si sfalda su tutte le questioni, ma su Taranto e sulla difesa dell’ILVA, no, è sempre coeso.
Taranto è importante per l’Italia, ma nello stesso tempo si colloca all’ultimo posto della classifica per la qualità della vita. C’è qualcosa che non va.
Siamo felici che una parte dello Stato ci difenda.”

Alessandro Marescotti
“Grazie al registro europeo epr, ho scoperto che la diossina presente a Taranto era pari a 76 grammi e quando l’ho riferito ad un chimico non mi credeva. Sosteneva che erano 0.76 gr e alla fine mi ha spiegato che era una quantità enorme e molto pericolosa per la salute dei tarantini. Questi dati sono stati comunicati alle autorità italiane, perché nessuna ha fatto niente?
La legge sulla diossina non è stata scritta per volontà del governatore, ma quasi di soppiatto, insieme a Marcello Caracciolo di Sinistra Europea. La bozza che presentammo noi prevedeva il monitoraggio in continuo nell’art. 3 che poi non è stato inserito nel testo approvato.
Abbiamo assistito a molti tentativi di minimizzazione da parte delle autorità locali e nazionali. La frase ricorrente è stata: “E’ vero che l’associazione x o y ha rilevato dei dati preoccupanti, ma la situazione è sotto controllo.”
Viviamo in una città malata ma gobvernata da gente che ci ha fatto credere di vivere in una città normale.
Non c’è stata nessuna competizione tra i partiti sulle tematiche ambientali e questo ci ha indotto a entrare in politica. La destra e la sinistra non raccoglievano i nostri segnali di allarme, non li traducevano in azione politica. Ci siamo resi conto che c’era un muro di gomma.
Mentre si scriveva la legge regionale sulla diossina, il governo cambiò due componenti della commissione AIA. Su questa decisione, i partiti non si mossero.
Dunque ringraziamo Angelo Bonelli per aver accolto la nostra richeista dii candidarsi a sindaco. Non bisogna aver paura dei forestieri, anche i periti sono forestieri, i tecnici di Bruxelles che hanno avviato la procedura di infrazione sono forestieri, gli amici delle associaizoni di altre città italiane ci guardano con ammirazione e ci danno consigli e supporto e li chiedono a noi.”



relazione a cura di Fulvia Gravame
fonte: Taranto respira http://www.tarantorespira.it/?p=902

domenica 6 ottobre 2013

Comunicato Stampa: Solidarietà a Lorenzo Semeraro


I Verdi della Provincia di Taranto, esprimono profonda solidarietà all'amico Lorenzo Semeraro, dirigente provinciale dell’Unione Sindacale di Base (USB), vittima dell'agguato e dell’aggressione avvenuta qualche giorno fa a Taranto.
Atti violenti, come questo, sono sempre inammissibili, per questo chiediamo che si renda giustizia, che ci sia un processo e che i colpevoli vengano condannati.

Auguriamo a Lorenzo Semeraro una pronta guarigione e un veloce ritorno alla sua attività sindacale che si è sempre distinta per il suo impegno nella difesa dei più deboli, nel diritto al lavoro e soprattutto nella tutela della salute di tutti i lavoratori e cittadini di Taranto.


Gregorio Mariggiò - Federazione provinciale di Taranto del Partito dei Verdi