mercoledì 18 gennaio 2012

Report dal Congresso di Chianciano del 14 e 15 Gennaio

Mercoledì 18 gennaio 2012


Al Congresso di Chianciano del 14 e 15 Gennaio, la delegazione manduriana era composta da Gregorio Mariggiò, Gregorio Perrucci, Cecilia De Bartholomaeis, Anna Maria Iannarelli, Sergio De Cillis, Tolomeo Coccioli.
In realtà non si è trattato di un congresso ma di un’assemblea programmatica, in quanto all’ordine del giorno vi era l’approvazione delle modifiche statutarie che consentissero ai Verdi di proseguire nel cammino (ormai agli ultimi passi) verso la confluenza nel nuovo soggetto degli Ecologisti e Reti civiche.
Non vi sarebbe nulla da raccontare, visto che questo progetto va avanti da due anni ed ha già avuto molti momenti di confronto assembleare, se non ci fosse stato il tentativo di una minoranza, manovrata dietro le quinte dal beneamato Pecorario Scanio e dai Verdi della Campania, di mettere in crisi la leadership di Angelo Bonelli e di impedire in extremis la riuscita della sua linea.
In sintesi, questi delegati, a cui si sono aggiunti altri delle Marche e della Toscana, hanno presentato una propria mozione per rimanere ancorati al vecchio partito e al vecchio simbolo, ma in realtà mirata solo contro Bonelli per impedirgli di gestire questa fase da Presidente .Due sono stati infatti gli argomenti di forte conflitto : se ai Congressi dovessero partecipare con diritto di voto tutti gli iscritti o i delegati dalle assemblee locali e la proroga di un anno del mandato di Bonelli( norma transitoria). Il gruppo dissidente premeva affinchè si conservasse la possibilità di voto per tutti gli iscritti, che apparentemente è una cosa più democratica, ma in realtà consente, a chi ha denaro da spendere, di portare in Congresso pullman di fedelissimi e prevalere in questo modo sull’assemblea. In passato purtroppo queste cose si sono viste e la mozione Bonelli, che ovviamente è quella da noi votata, era finalizzata proprio ad impedirlo. La votazione è stata piuttosto movimentata perché i dissidenti, nonostante fosse ormai chiaro che erano in minoranza, hanno continuato a creare disordine, insultando e rumoreggiando, soprattutto quando è comparsa la telecamera del TG3: allora è saltato fuori uno striscione preparato da tempo, che è poi comparso nel TG, col tafferuglio che tutti hanno visto, che ci ha fatto fare una figura di …..per colpa di quattro gatti.
Per ciò che riguarda l’altro punto controverso, la minoranza è interessata a siglare delle alleanze col PD e con SEL , finalizzate ad ottenere qualche posticino  nelle liste di questi partiti . Noi invece pensiamo che non vi debbano essere alleanze prestabilite e che si possa e si debba andare anche da soli, se le condizioni lo richiedono . Per questo motivo la minoranza si opponeva alla proroga del mandato di Bonelli, per poter gestire il tema delle alleanze in vista delle prossime tornate elettorali. Anche su questa mozione i dissidenti sono stati sconfitti, ma hanno continuato a tentare di creare disordini , ostacolando le votazioni che si sono protratte sino alle dieci di sera.
E’ passata invece senza intoppi la mozione che sostituisce la figura del Presidente con quella di due portavoce, un uomo e una donna: questo per adeguarsi al modello degli altri partiti europei che da tempo attuano concretamente la parità di genere. Tutto questo accadeva sabato. Domenica invece,
 per fortuna, ci sono stati momenti  molto belli di dialogo e di confronto con i Verdi di tutte le parti d’Italia, che hanno portato le loro esperienze. Abbiamo preso la parola anche noi (Cecilia De Bartholomaeis e Gregorio Perrucci) per parlare dei nostri difficili rapporti con la giunta Vendola e col PD a causa del depuratore e degli altri scempi ambientali che ci minacciano. Molto interessanti gli interventi degli altri ospiti, come il Presidente del WWF, di quello della Lipu, della Legambiente e di tanti esponenti dei vari partiti politici e dei sindacati ( mai tanto numerosi, a riprova che il Partito sta riacquistando un certo prestigio).
Si è passati infine alla votazione delle mozioni generali: la minoranza ha ritirato la propria mozione e non ha preso parte alla votazione, pur non rinunciando ad intervenire con parole offensive, e pertanto si è votato all’unanimità per la mozione di Bonelli, che è stato lungamente acclamato. A questo punto il Congresso era sostanzialmente concluso e noi di Manduria abbiamo preso la via del ritorno, soddisfatti per la definitiva vittoria della linea programmatica che abbiamo imboccato al Congresso di Fiuggi e che per tutto questo tempo abbiamo perseguito con coerenza.