mercoledì 18 dicembre 2013

La babele della politica (ovvero: ai Manduriani piace così? :) )

Babele uno 
A Manduria, le liste civiche, che nella recente competizione elettorale si proponevano come alternative ai partiti (spesso gli stessi nei quali sino a ieri i loro componenti militavano) descritti come il male assoluto, dai quali prendevano risolutamente le distanze, proclamandosi espressione del nuovo che più nuovo non si può…… a pochi mesi dalle elezioni si affrettano ad accasarsi, confluendo….......nei partiti fino a ieri tanto disprezzati.
E' il caso di alcuni eletti nelle fila della pseudo-lista civica "Proposta per Manduria", confluiti nel movimento "Noi centro per Ferrarese", confluito, quest'ultimo, nel "nuovo centro destra" di Alfano.

Babele due
Partiti che governano la regione rivolgono "petizioni" a mezzo stampa ad un organo periferico della Regione stessa, quale potrebbe definirsi la ASL (i direttori generali-manager vengono nominati dal Presidente della Regione) affinché prenda iniziative a favore dell’ospedale “Giannuzzi” di Manduria e ponga in essere delle linee programmatiche che per ora sono solo sulla carta. 
Assurdo: se queste rappresentano la volontà del governo regionale, il partito che governa dovrebbe saperlo e quindi la "petizione" (a mezzo stampa) è inutile; se sono in contrasto con quella risulta per lo meno contraddittorio farne richiesta e quindi la "petizione" (a mezzo stampa) è ancora più inutile.
Lodevole la preoccupazione del circolo manduriano di SEL ma non si è ancora accorto di governare la regione! :)

Babele tre 
Il consigliere comunale Durante, eletto nella "Lista Civica" denominata "Manduria Futura", è al governo della città , ma vota contro l’atto fondamentale di una amministrazione che è il bilancio di previsione. Non ritiene che un passo così grave debba essere seguito da doverose dimissioni, visto che la ragione di contrasto, il canile comunale, ha per lui un peso tanto rilevante. Anche lui governa ma si oppone, si oppone ma governa. 

Roba da mandare i cittadini al manicomio! 
Infatti: abbiamo detto babele? Ma Forse no!

domenica 8 dicembre 2013

Decalogo per un sindaco nel 500°. Anniversario della composizione del "Principe"

Curioso l’epilogo del convegno, organizzato dai movimenti politici Italia Futura e Manduria Futura, col patrocinio del comune (strana prassi, per niente etica) e dal titolo “Differenziamo Manduria”.
Il Sindaco ha raccontato, una sua versione, mistificante ed immaginaria, sulla storia politica manduriana degli ultimi 20 anni.
Ha, di fatto, dichiarato che i Verdi hanno avuto gravi responsabilità sulla gestione dei rifiuti nel territorio di Manduria.
Tutto falso….
(Su www.verdimanduria.it, tutte le battaglie condotte e le iniziative proposte dei Verdi.)
Il Sindaco, mostrando un’infinita scorrettezza ha, come si dice in questi casi, “girato la frittata”: ha voluto regolare i suoi conti privati con l’opposizione, con i Verdi, rei, quest’ultimi, di averlo contestato dopo alcune sue affermazioni circa i “vantaggi” degli inceneritori.

Io ero là insieme a Cecilia de Bartholomaeis ad ascoltare i relatori.
Noi Verdi abbiamo subito un vero e proprio attacco politico tanto scorretto quanto inutile al punto da indurci ad avvicinarci al Sindaco per esprimere il nostro dissenso.
Quanta miseria, quanta scorrettezza, quanto squallore, ripetevo a Cecilia nel tratto di strada che portava a casa.
Ero incredulo, non riuscivo a capire il perché.
Cecilia, invece pensava già al suo “decalogo per un sindaco nel 500°”, che vi propongo:

Decalogo per un sindaco nel 500°. Anniversario della composizione del "Principe" di Cecilia de Bartholomaeis.

Machiavelli viene unanimemente ricordato come il fondatore della scienza politica, in quanto la studiò e ne parlò come un ambito dell’agire umano a sé stante, svincolato dalla religione e dalla morale. Nel suo famoso trattato, il “Principe”, si preoccupò di indicare, a chi reggeva uno stato, le buone pratiche (e le virtù tutte laiche) atte a difenderlo e a conservarlo, pratiche che potevano all’occasione essere anche considerate riprovevoli dalla religione e dalla morale corrente. Da qui l’opinione diffusa di una sua presunta spregiudicatezza, sintetizzata nella formula (da lui mai pronunciata) “il fine giustifica i mezzi”.
Il 500° anniversario della composizione del trattato sta producendo un proliferare di riletture, nuovi commenti, dibattiti, che coinvolgono il meglio del mondo accademico italiano. Una piccola considerazione ci sentiamo di farla anche noi: se Machiavelli potesse conoscere i nostri politici odierni, rimarrebbe sicuramente scandalizzato dalla loro spregiudicatezza e sarebbe indotto a reclamare a gran voce il ritorno di un sistema di valori (religiosi o etici che siano) da porre alla base dell’agire politico. Molto più modestamente, abbiamo elaborato un piccolo ”Decalogo per un sindaco”, che possa essere utile ad un cittadino che abbia fortemente voluto ricoprire tale ruolo, scoprendo poi che esso è molto più scomodo di quanto pensasse.
1.   Il Sindaco deve rappresentare tutti i suoi concittadini, anche quelli che non l’hanno votato.
2.   Nel suo ruolo istituzionale (ad es. quando presenzia ad un evento pubblico) deve essere (o almeno sembrare) super partes.
3.   Un sindaco non può sponsorizzare o patrocinare con il logo del Comune una iniziativa pubblica organizzata da un partito politico, meno che mai se questo partito è il suo.
4.   Se fino a ieri “tirava l’acqua al suo mulino” ora deve ricordare che il “suo mulino” è la città.
5.   Un sindaco non può utilizzare una iniziativa pubblica per regolare i suoi conti privati con l’opposizione, specie se questa non ha diritto di replica.
6.   Cercare di delegittimare l’avversario politico “pescando” qua e là nel passato può essere controproducente: prima o poi si viene ripagati con la stessa moneta.
7.   Le critiche degli avversari politici vanno accolte con buona grazia e rintuzzate con i fatti, non a parole: bisogna ricordarsi che la campagna elettorale è finita da un pezzo.
8.   Non si uccide una zanzara utilizzando il bazooka: si rischia di fare strage anche dei propri amici e alleati e alla fine si resta soli.
9.   Negare l’intelligenza degli altri non aiuta ad accrescere la propria.
10.          Confrontarsi solo con la mediocrità può essere pericoloso: alla lunga se ne rimane contagiati.

Gregorio Mariggiò


 Tra i relatori, oltre al Sindaco di Manduria, esponenti e dirigenti di liste civiche che appoggiano l’attuale amministrazione comunale di Manduria e la partecipazione del giornalista di Tele Rama, Danilo Lupo.






mercoledì 30 ottobre 2013

Conferenza stampa su avvisi di garanzia per “Ambiente Svenduto”


ILVA: INCHIESTA PROCURA; BONELLI (VERDI), ATTO DI ACCUSA PER INTERA CLASSE POLITICA RESPONSABILITA’ POLITICHE E MORALI ENORMI PER QUELLO CHE LA POLITICA DOVEVA FARE E NON HA FATTO






Gregorio Mariggiò
“Quello che è accaduto oggi è la dimostrazione che il percorso dei Verdi, assieme alle associazioni, è stato giusto. Già nell’agosto del 2008 con l’azzeramento della commissione aia da parte del ministro Prestigiacomo e la nomina di nuovi componenti, capimmo che qualcosa di grave stava per accadere. Ed infatti organizzammo una conferenza stampa il 13 agosto 2008 per denunziare la scelta del governo di cambiare tutti membri della commissione AIA. Oggi possiamo dire che avevamo ragione nel criticare tale scelta: due componenti di quella commissione figurano tra gli indagati. Sono comunque amareggiato per gli avvisi di garanzia anche se confermano i sospetti che avevamo. Ma sono altresì orgoglioso di essermi alzato dal tavolo del centrosinistra cittadino che sosteneva Stefàno nel settembre 2011: scelta motivata proprio dalla constatazione che proprio Stefàno aveva sottoscritto l’AIA 2011 contro ogni esigenza di tutelare la salute dei tarantini e dal mio imbarazzo nel vedere gioire rappresentanti di partito per l’aia appena firmata.”

Angelo Bonelli
“Gli ultimi risvolti delle indagini della procura di Taranto sono un atto di accusa gravissimo nei confronti di un’intera classe politica che negli ultimi anni non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare e che invece ha dovuto la magistratura.
“Si tratta di quella stessa classe politica che faceva a gara per dire che i livelli d’inquinamento a Taranto si erano ridotti mentre la Procura indagava – aggiunge -. Dalla conclusione delle indagini emerge con assoluta evidenza la responsabilità politica e morale per quello che la politica doveva fare e non a fatto a cominciare dall’indagine epidemiologica. Indagine che abbiamo chiesto per ben due volte senza ricevere nessuna risposta e che poi ha fatto la Procura, inchiodando l’Ilva alle sue responsabilità.
Sono tante le cose cui fare chiarezza – continua il leader ecologista -. Dalla legge regionale anti-diossina bella sulla carta ma mai applicata perché non c’è mai stato il monitoraggio in continuo alla Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) approvata nel 2011 che consentiva all’Ilva di raddoppiare la produzione fino al decreto sul BenzoApirene che fissava i limiti ad un nanogrammo pre metro cubo nonostante questo limite fosse già prevista da una legge statale del 1999 ma mai presa in considerazione.
Non entriamo nel merito degli avvisi di garanzia ma se i magistrati dovessero decidere per la richiesta di rinvio a giudizio chi ha incarichi istituzionali dovrebbe trarne immediatamente le conseguenze e dimettersi – conclude Bonelli -. Questo è l’unico modo per restituire un briciolo di fiducia nelle istituzioni ai cittadini di Taranto che da anni vivono con l’incubo dell’inquinamento e dei veleni di cui la politica ha deciso di non occuparsi.”


Vittoria Orlando
“Nutro dei sentimenti contraddittori, da una parte esultiamo perché la magistratura ha confermato i sospetti che avevamo, dall’altra vedo che vengono approvati decreti in continuazione e velocemente. Il governo si sfalda su tutte le questioni, ma su Taranto e sulla difesa dell’ILVA, no, è sempre coeso.
Taranto è importante per l’Italia, ma nello stesso tempo si colloca all’ultimo posto della classifica per la qualità della vita. C’è qualcosa che non va.
Siamo felici che una parte dello Stato ci difenda.”

Alessandro Marescotti
“Grazie al registro europeo epr, ho scoperto che la diossina presente a Taranto era pari a 76 grammi e quando l’ho riferito ad un chimico non mi credeva. Sosteneva che erano 0.76 gr e alla fine mi ha spiegato che era una quantità enorme e molto pericolosa per la salute dei tarantini. Questi dati sono stati comunicati alle autorità italiane, perché nessuna ha fatto niente?
La legge sulla diossina non è stata scritta per volontà del governatore, ma quasi di soppiatto, insieme a Marcello Caracciolo di Sinistra Europea. La bozza che presentammo noi prevedeva il monitoraggio in continuo nell’art. 3 che poi non è stato inserito nel testo approvato.
Abbiamo assistito a molti tentativi di minimizzazione da parte delle autorità locali e nazionali. La frase ricorrente è stata: “E’ vero che l’associazione x o y ha rilevato dei dati preoccupanti, ma la situazione è sotto controllo.”
Viviamo in una città malata ma gobvernata da gente che ci ha fatto credere di vivere in una città normale.
Non c’è stata nessuna competizione tra i partiti sulle tematiche ambientali e questo ci ha indotto a entrare in politica. La destra e la sinistra non raccoglievano i nostri segnali di allarme, non li traducevano in azione politica. Ci siamo resi conto che c’era un muro di gomma.
Mentre si scriveva la legge regionale sulla diossina, il governo cambiò due componenti della commissione AIA. Su questa decisione, i partiti non si mossero.
Dunque ringraziamo Angelo Bonelli per aver accolto la nostra richeista dii candidarsi a sindaco. Non bisogna aver paura dei forestieri, anche i periti sono forestieri, i tecnici di Bruxelles che hanno avviato la procedura di infrazione sono forestieri, gli amici delle associaizoni di altre città italiane ci guardano con ammirazione e ci danno consigli e supporto e li chiedono a noi.”



relazione a cura di Fulvia Gravame
fonte: Taranto respira http://www.tarantorespira.it/?p=902

domenica 6 ottobre 2013

Comunicato Stampa: Solidarietà a Lorenzo Semeraro


I Verdi della Provincia di Taranto, esprimono profonda solidarietà all'amico Lorenzo Semeraro, dirigente provinciale dell’Unione Sindacale di Base (USB), vittima dell'agguato e dell’aggressione avvenuta qualche giorno fa a Taranto.
Atti violenti, come questo, sono sempre inammissibili, per questo chiediamo che si renda giustizia, che ci sia un processo e che i colpevoli vengano condannati.

Auguriamo a Lorenzo Semeraro una pronta guarigione e un veloce ritorno alla sua attività sindacale che si è sempre distinta per il suo impegno nella difesa dei più deboli, nel diritto al lavoro e soprattutto nella tutela della salute di tutti i lavoratori e cittadini di Taranto.


Gregorio Mariggiò - Federazione provinciale di Taranto del Partito dei Verdi

martedì 24 settembre 2013

#fuoridalcomune comunicato stampa del 23 settembre 2013 e padre Alex Zanotelli

A due settimane dall’avvio del presidio permanente #fuoridalcomune, avviato da associazioni, movimenti e singoli cittadini per i seguenti obiettivi comuni:
1. attuazione delle richieste presenti nella campagna RST (Rischio Sanitario Taranto) tra cui l’esenzione totale del ticket per prestazioni sanitarie riguardanti patologie riconducibili all’inquinamento in soggetti sani;
2. revoca dell’AIA all’Ilva;
3. blocco delle autorizzazioni all’uso della discarica interna all’Ilva denominata Mater Gratiae;
4. istituzione immediata, con sede a Taranto, di un tavolo permanente sul problema del lavoro e dello sviluppo alternativo alla grande industria;
5. chiusura delle fonti inquinanti e successiva bonifica con il reimpiego di tutta la forza lavoro;
registriamo favorevolmente i primi risultati dell’opera di sensibilizzazione verso la città. Vari attestati di partecipazione e manifestazioni di solidarietà, confermano la voglia di sostenere le nostre richieste per il riconoscimento di diritti insindacabili come SALUTE e LAVORO.
Annoveriamo tra questi la dedica della laurea ad honorem, ricevuta da padre Alex Zanotelli, alla lotta della città di Taranto, perché divenga operatrice di PACE e LIBERA dai VELENI.
Opposto, invece, l’atteggiamento delle istituzioni che continuano ad ignorare la nostra presenza e le nostre istanze. E’ notizia di pochi giorni fa, ad esempio, di un incontro a porte chiuse tra il Sub-Commissario per l’ILVA Edo Ronchi e la Commissione Ambiente del Comune di Taranto, durante il quale, abbiamo potuto apprendere dai giornali, si è discusso di una sperimentazione top secret di impianti a shale gas al fine di sostituire parzialmente i processi di produzione tradizionali. Sulla base delle scarse notizie a disposizione segnaliamo che se così fosse, ritornerebbe in auge la richiesta di realizzare un rigassificatore,  pericolo già sventato negli scorsi anni. Inoltre, una simile variazione nel processo produttivo obbligherebbe alla riapertura dell’A.I.A. , ed è forse per questo motivo che Ronchi paventa il rinvio ulteriore delle scadenze previste dalla stessa, cosa che riteniamo inaccettabile. A nostro avviso si omette anche di dire che esiste la concreta possibilità per molti lavoratori dei reparti Agglomerato, Cockerie, Parchi Minerali e Batterie di ritrovarsi in esubero rispetto alle attuali esigenze di forza lavoro dell’azienda. Sembrerebbe, pertanto, che l’ILVA voglia come al solito spacciare degli interventi atti a tagliare i costi di produzione per delle innovazioni a favore dell’ambiente. Non accettiamo ulteriori rinvii o manovre per prendere tempo rispetto alla richiesta di immediato fermo degli impianti inquinanti e conseguente avvio di bonifiche efficaci e non di facciata come vogliono fare, mantenendo gli impianti incriminati in marcia.
L’operato dello Stato Italiano, molto accomodante nei confronti delle industrie dei Riva, tanto da far proseguire le attività inquinanti a suon di decreti, è finito sotto la lente di ingrandimento della Commissione Ambiente dell’UE, la quale, dopo aver richiamato e sollecitato a più riprese il Governo e l’Ilva al fine di ottenere dati ufficiali ed individuare precise responsabilità, giovedì 26 settembre avvierà, con tutta probabilità, una procedura di infrazione per aver violato gli obblighi derivanti dai diritti dell’Unione Europea.
A livello locale assistiamo da ultimo al continuo rimpallo delle responsabilità tra ILVA e Comune di Taranto per la realizzazione di strutture chiuse per il deposito di materiali pulverulenti, prevista dall’AIA. La diatriba tra chi dovrebbe rilasciare i permessi e chi non ottempera alle procedure per poterli ottenere, ha fatto sì che si accumulasse un’imperdonabile ritardo nell’adeguamento alle prescrizioni come rilevato in luglio dall’I.S.P.R.A.
Come cittadini #fuoridalcomune chiediamo che la prossima conferenza dei servizi sull’attuazione dell’AIA e tutti gli incontri che riguardano le nostre vite siano resi pubblici.
Per tutti questi motivi invitiamo la città ad unirsi al presidio permanente in piazza Castello sotto Palazzo di Città. 
E’ ora di riprenderci la nostra dignità ed essere protagonisti delle scelte che riguardano il nostro futuro.
Taranto Libera
I Cittadini #Fuoridalcomune
Contatti:
Indirizzo e-mail: fuoridalcomuneta@gmail.com
Facebook: www.facebook.com/fuoridalcomunetaranto
Twitter: @Fuoridacomune

venerdì 20 settembre 2013

Diario fuoridalcomune – 11° giorno: “Il cielo sopra Taranto”

da inchiostroverde.it

TARANTO – Ed eccomi qua, fuori dal Comune. Ma non sono a Manduria, sono a Taranto. Non più straniero, ma compagno di lotta… lotta per la vita. Per me è difficile, per questioni logistiche, essere ogni giorno lì, #fuoridalcomune. Fino ad ora, solo qualche sera, in assemblea, ad ascoltare le opinioni di tante persone diverse tra loro, ma tutte con lo stesso obiettivo: lottare per la vita. Nel dibattiti delle assemblee un punto all’ordine del giorno è sempre presente: aggregare. In questa città, Taranto, in cui ho ritrovato l’amore. In questa città, Taranto, che ho imparato ad amare tantissimo, ho anche imparato quant’è difficile aggregare. A volte, sembra quasi impossibile. Nel tragitto, tra Manduria e Taranto, ascolto il mio cantante preferito, Nick Cave. Associo Nick Cave ad un film che amo moltissimo, “Il cielo sopra  Berlino” di Wim Wenders. C’è una scena bellissima, in quel film, in cui Nick canta. Berlino in quel film era la città divisa. Berlino era il simbolo di un “qualcosa” e gli angeli erano lì a testimoniare, a dare forza e coraggio ad un popolo, quello berlinese, diviso da un muro, proprio come accade a Taranto.
Oggi, per me, Taranto è la Berlino che Wenders racconta nel suo film. Ed oggi, voglio pensare e credere che gli angeli, a Taranto, sono loro: i ragazzi del presidio #fuoridalcomune. Quei ragazzi, diventati miei amici, sanno benissimo che è difficile aggregare: quel muro, a Taranto, è ancora presente. Un muro creato da tutta la classe politica che negli ultimi 50 anni ha amministrato la città. Un muro che ha dilaniato, distrutto, ammalato e ricattato i tarantini. Questo muro, però, si può abbattere. Magari non da dentro, ma iniziando da “#fuoriTaranto“, coinvolgendo l’intera provincia, magari con incursioni nelle piazze di tutti paesi, in stile “auto o moto raduno”… forse, magari… si può e quindi… facciamolo! Intanto, io – da “ex straniero” –  ho deciso: una di queste notti presidierò #fuoridalcomune.  Lo faccio alla luce delle vicende politiche nazionali, dopo che politici e im-Prenditori senza scrupoli, in nome del profitto, hanno offeso i cittadini di Taranto. “Il dolore degli altri, a molti, non fa più effetto”. Lo faccio, adesso, perché ci sentiamo tutti tarantini, ma allo stesso tempo, stranieri in questo Paese chiamato Italia, in cui le priorità sembrano siano altre e non il benessere e la vita di tutti gli esseri viventi.
Diario di un presidio – Gregorio Mariggiò

lunedì 9 settembre 2013

Caso Ilva: Il silenzio dei colpevoli

Ancora una volta magistratura, ambientalisti ed ecologisti, in “perfetta solitudine”, scoprono fatti gravissimi sul “caso Ilva” e sull’emergenza sanitaria a Taranto.
Tutto questo avviene nella totale indifferenza di politici e rappresentanti di ogni livello istituzionale: a dir poco inquietante.
La magistratura indaga e documenta l’esistenza di una dirigenza “nascosta” che avrebbe governato il più grande stabilimento siderurgico d’Europa secondo logiche criminose di massimizzare il profitto a danno di ambiente, salute e sicurezza. Cosa fanno i rappresentanti delle istituzioni? 
Tacciono, non parlano, non commentano, bocche cucite!
Eppure l’argomento è di una gravità inaudita che, prescindendo dalla verità processuale conclusiva, meriterebbe già da ora immediate e precise prese di posizione, e interrogativi importanti da sviluppare: ma come vengono gestite le grandi fabbriche nel nostro Paese? Anche in questo caso, si tace.
Un’associazione pacifista (Peacelink) divulga i dati Asl sul numero di esenzioni “048” (il codice delle patologie tumorali) che evidenziano maggiore concentrazione nei quartieri intorno alla zona industriale: quale reazione da politici e istituzioni?
Nessuna, o meglio qualche critica generica e fasulla sull’attendibilità del dato, che prende il posto di quello che dovrebbe essere un doveroso e ulteriore grido d’allarme sull’emergenza sanitaria in atto.
Perché questo silenzio? Forse il sistema di complicità e connivenze scoperchiato dalla magistratura non appartiene ancora al passato, ma è ancora presente, vivo e potente, ed induce ad essere cauti e prudenti nel parlare… figuriamoci ad agire!
Federazione provinciale di Taranto del Partito dei Verdi

mercoledì 4 settembre 2013

a proposito dei cattivi odori che invadono l'aria a Manduria.



ho letto la perizia dell'arpa in merito ai cattivi odori che periodicamente invadono l’aria del centro urbano di Manduria.
finito di leggerla, ho avuto una sensazione di.... annientamento, d'impotenza. la stessa sensazione d'impotenza che ho quando si parla di ilva, salva ilva 1 e 2, acciaio e profitto, senza tener conto del dramma sanitario, ambientale, sociale, del dramma degli operai ilva, di tutti i lavoratori e disoccupati, nella provincia tarantina. qualcuno mi ha chiesto di ribattere ai dati dell'arpa.  io, in questo momento, la vedo un pò complicata la cosa. non so, ma la questione è molto surreale. io non conosco la reale natura del cattivo odore. come tutti i manduriani, però, sono a conoscenza sia delle zone di maggiore criticità (la zona nord della città) che del vento che soffia nei giorni in cui si manifesta il cattivo odore (tramontana e grecale). ed il depuratore si trova a "levante" rispetto alla città. noi verdi non abbiamo i mezzi per fare le analisi per poi confrontarli con quelli dell'arpa e poi... cosa da non sottovalutare, mi domando: chi siamo noi? 
abbiamo titolo?

possiamo agire politicamente, questo si.

e come?

possiamo solo esortare l'amministrazione comunale di manduria (votata dai manduriani) ad andare più a fondo alla questione.
ho letto dichiarazioni del sindaco di manduria, molto arrendevoli: "Per la soluzione di questo problema che costringe soprattutto gli abitanti di quella zona a tapparsi in casa anche nelle sere d’estate occorrerà attendere la realizzazione del nuovo depuratore." (Rtmweb) 
queste dichiarazioni sottolineano tutta la superficialità dell'amministrazione comunale nel gestire la cosa pubblica: si fa leva sul cattivo odore per far costruire al più presto un depuratore e guarda caso l'unico progetto presente ed appaltato è in tab.1/2 (come quello già esistente) e che prevede uno scarico a mare.
secondo il mio modesto parere, non basta accontentarsi solo della relazione dell'arpa. magari, prima che si muova la magistratura (visto anche l'esposto presentato dal sottoscritto e da cecilia de bartholomaeis), il sindaco, potrebbe dare mandato ad epidemiologici per una perizia più completa.
ma poi, mi chiedo, c'è qualche caso di ricovero?

tutti quelli che son stati male a causa del cattivo odore (ed io sono a conoscenza che realmente c'è gente che è stata male) sono andati in ospedale a farsi curare?

è tutto da verificare ed è tutto complicato.

resta il fatto, però, che un'amministrazione comunale dovrebbe fare tutto il possibile, non fermarsi, non essere superficiali, accontentandosi delle prime analisi, soprattutto quando è in gioco la salute e la vita dei propri cittadini.
questo penso da cittadino.
questo dico da "politico".

http://www.lavocedimanduria.it/wp/larpa-la-puzza-viene-dal-depuratore.html

venerdì 30 agosto 2013

si, è vero: io m'incazzo!!


qualche giorno fa, ho avuto un piccolo diverbio con un attivista del movimento 5 stelle, aveva denigrato gli ecologisti e angelo bonelli.

non è la prima volta che mi capita.

la cosa però ha suscitato altre polemiche e si sono creati schieramenti.

anche questa cosa mi capita spesso….sic!

mi pare opportuno, però, scrivere due parole su questa storia.

l'ecologismo, per me, è la soluzione, nella vita reale, di tutti i nostri problemi, a taranto come a leuca piuttosto che a frascati o a rovereto.
il far parte di uno schieramento politico è solo un mezzo.
essere "additato" per uno "yes man”, per la mia vicinanza a bonelli, è una cosa che mi da molto fastidio e mi fa molto incazzare.
e non è la prima volta che mi definiscono "yes man".
succede quando tengo stretti i miei ideali, soprattutto per proteggerli.
in passato, purtroppo, ho ricevuto le stesse accuse.
l'ex portavoce degli ecologisti e reti civiche mi ha anche definito il "segretario" di bonelli.
una sua comare, invece, "l'autista" di bonelli.
(beh...in quest'ultima definizione c'è un fondo di verità... :) ).
si, io m’incazzo!
io e bonelli, prima di tutto, siamo amici e come due amici possono, alle volte, avere idee diverse.
fino ad adesso non ne abbiamo mai avute, anzi, in alcuni momenti mi ha pure meravigliato il suo atteggiamento più radicale del mio.
quando è venuto a taranto, da me chiamato, nel 2010, organizzammo una conferenza stampa con erasmo venosi.
io gli avevo detto chiaro e tondo che dovevamo fare qualcosa contro l'ilva, a favore dei cittadini di taranto.. avevo detto solo questo.
lui che ha fatto?
nei giorni precedenti ha mandato la mail a vendola in cui chiedeva indagini epidemiologiche e, in conferenza stampa, si è messo a parlare di chiusura dell'area a caldo...
cioè, andò oltre le mie aspettative.
nelle altre conferenze stampa, manco gli chiedevo cosa avrebbe detto, sapevo già che eravamo d'accordo su tutto, le nostre idee ecologiste coincidevano.
d'altronde io questo lo sapevo già, visto che alla prima festa del sole che ride, organizzata a manduria, scegliemmo d'invitare proprio lui, capimmo subito che persona fosse.
come anche per la sua elezione a segretario nazionale, a manduria eravamo tutti schierati con lui (in italia eravamo minoranza, una minoranza che poi al congresso vinse).
buttare fango su bonelli, dopo che, politicamente, per la presa di posizione radicale su taranto e l'inquinamento a taranto, è stato messo “all'angolo”, mi è parso e mi pare ingiusto da parte dei tarantini.
“l’attivista dei 5 stelle”, tarantino, ha buttato fango prendendo come spunto le ultime parole dell'intervista di bonelli su panorama, capendone male il senso di quelle parole e non prendendo in considerazione il resto dell'intervista.
bonelli non ha dichiarato che vuole fare alleanze col pd, ha detto che vuole aprire, sui temi ecologisti, un confronto col pd: in politica è una sorta di messaggio di speranza (affinché ci sia un'ammutinamento) per tutti coloro che non sono d'accordo con le politiche industrialiste del pd, ma che credono in quel partito e si sentono ecologisti.
ora più che mai.
ora più che mai dopo le leggi salva-ilva.
ma è quel “a tutti costi"  voler buttare fango, de “l’attivista dei 5 stelle”, la cosa che mi ha fatto più incazzare.
cioè, proprio adesso che si potevano fare cose insieme in nome dell'ecologismo?
e allora i dubbi sul movimento (quelli miei) non sono più dubbi.
.....ed allora, partendo dal pensiero che, in casa propria, hanno un leader (proprietario del logo e del movimento con delega notarile. un atto anti democratico. berlusconi e forse mussolini hanno fatto la stessa cosa) latitante nel momento in cui si devono difendere i cittadini di taranto e si deve difendere l'operato della magistratura.
un leader che dopo aver fomentato le piazze col turpiloquio, parlando più alla pancia (in tempo di fame) che alla testa degli italiani, oggi si scopre gandhiano, dichiarando che non vuole più esserlo….mah...
ho capito che il m5s non vuole l'appoggio di nessuno, soprattutto per come sono andate le cose alla manifestazione contro le ricerche di idrocarburi nel mar jonio, a marina di lizzano.
ancora ricordo la faccia di due "attivisti 5 stelle", quando l'operatore della rai si è avvicinato e voleva farmi l'intervista.
sono stato io a dire (per correttezza e rispetto nei confronti dei 5 stelle) che non era il caso.
poi, per la verità, me ne sono pure pentito di tanta mia educazione e garbatezza.
mi sarebbe piaciuto sentire parole come partecipazione e libertà di espressione, invece ho sentito parole dette all'operatore della rai (con me di fronte), bloccando di fatto la mia intervista: "ieri hanno mandato un comunicato stampa, basta quello".
è stato come mettere un bavaglio davanti alla bocca ma con eleganza e soprattutto sempre con la solita ambiguità dei saccenti.
si parla di manifestazione di “cittadini” e poi in tutte le interviste mettono dietro la bandiera dei 5 stelle come se fosse l'ultimo discorso dell'attivista della jihad, carico al collo e alla cinta di esplosivo.
il tutto sembra poco credibile ed allora effettivamente c'è una certa sensazione che sia tutto e solo per propaganda.
ed onestamente, c'è poi quella sensazione di fastidio, visto la battaglia che conduciamo da anni (sia nei consigli comunali che altrove) su questo tema, come per altri temi ecologisti e sociali.
c'è anche da dire che la parola “cittadini”, è ormai, abusata dalla politica che si dice “nuova”, ma che a tratti sembra un incrocio tra la vecchia dc e lo spirito di quel “fascio” sempre vivo nel cuore degli italiani. anche a manduria, piccole pseudo liste civiche usano impropriamente questa terminologia sull’onda della moda nazionale.
per chiudere e tornare all'inizio del discorso.....
si, m'incazzo e pure tanto, perché per me l'ecologismo è necessario per la vita di tutti gli esseri viventi.
m'incazzo perché l'ecologismo, per alcuni, è un treno in corsa da prendere per poi lasciare una volta arrivato alla sua destinazione personale.
ecco perché l'altro giorno mi sono incazzato, maledetto a me!!


sabato 24 agosto 2013

Adesione dei Verdi della provincia di Taranto alla manifestazione "Catena Umana contro le trivellazioni nel mar Ionio a Marina di Lizzano"


I Verdi della provincia di Taranto aderiscono alla manifestazione “Catena Umana contro le trivellazioni nel mar Ionio a Marina di Lizzano” che si terrà domani, domenica 25 Agosto alle ore 11:00, presso la spiaggia di Marina di Lizzano in prossimità del Canale Li Cupi, organizzato dal MoVimento 5 Stelle, per la difesa del Golfo di Taranto e del Mar Ionio contro le istanze di ricerca di idrocarburi che alcune multinazionali del petrolio hanno avanzato al Ministero dell’Ambiente e a quello dello Sviluppo Economico.
Ricordiamo che i consiglieri comunali dei Verdi di Manduria, nel maggio 2011, presentarono una mozione chiedendo, al Consiglio Comunale di Manduria, tutela del proprio territorio e dei propri cittadini e all’unanimità.
In essa si chiedeva di rigettare, come inutili e dannose, le ricerche di idrocarburi nei mari pugliesi; di chiedere una moratoria complessiva su tutte le trivellazioni e le indagini con air-gun che si stanno effettuando nei mari pugliesi o al confine con gli stessi; di rigettare sin da ora ogni ipotesi di ricerca petrolifera nel Mar Ionio;
di invitare tutti i comuni della fascia costiera ionica a fare altrettanto, inviando loro copia della presente deliberazione; di inviare copia del presente atto deliberativo agli organi competenti, regionali e nazionali;
La mozione fu bocciata dalla maggioranza di centrodestra.
Inoltre i Verdi di Manduria fornirono all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Taranto, Mancarelli, una delibera di opposizione al programma di ricerche di idrocarburi, che circolava nei comuni della Provincia di Lecce, affinché ne adottasse una simile per la provincia di Taranto.
Gregorio Mariggiò - Federazione provinciale di Taranto del Partito dei Verdi.




Non si può autorizzare la discarica di Mater Gratiae e neanche la costruzione di nuove discariche!


Non si può autorizzare la discarica di Mater Gratiae e neanche la costruzione di nuove discariche! Apprendiamo che il Consiglio dei Ministri convocato per ieri, 23 agosto 2013, è stato riconvocato lunedì 26 agosto per discutere “di razionalizzazione dei controlli in materia di rifiuti”, oltre che di altri argomenti.
Da notizie di stampa apprendiamo che questi provvedimenti riguarderanno le discariche ILVA e in particolare, “nel decreto è previsto il via libera alla costruzione e alla gestione delle discariche per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi in località ‘Mater gratiae’, nel Comune di Statte (Taranto), che hanno avuto parere di compatibilità ambientale e valutazione d’impatto ambientale positivi alla data di entrata in vigore del presente decreto legge.”
Come Verdi della provincia di Taranto sottolineiamo l’assurdità di questo provvedimento, oltre per la presenza di un’inchiesta della magistratura (con arresti eccellenti, presidente della Provincia e ex assessore all’Ambiente “Florido e Conserva sono accusati di aver indotto, dal 2006 al 2011, i dirigenti del settore ecologia e ambiente della Provincia di Taranto a rilasciare i permessi per la discarica gestita dall'Ilva "in carenza dei requisiti tecnico-giuridici"), contestiamo del tutto la scelta di autorizzare la costruzione di altre discariche che violano il principio comunitario in base al quale non bisogna sovraccaricare i territori nei quali sono presenti già grosse fonti inquinanti. Ricordiamo al Ministro dell’Ambiente che la provincia di Taranto ospita già numerose discariche fino al punto di accogliere i rifiuti provenienti da fuori provincia e fuori regione e che intorno alla città di Taranto insistono altri impianti inquinanti: l’ILVA, l’ENI, la Cementir e la Marina Militare.
Gregorio Mariggiò - Federazione provinciale di Taranto del Partito dei Verdi

venerdì 2 agosto 2013

“Sarà stato un incidente rilevante”?

..... nei giorni della disperazione e della rassegnazione.
nei giorni in cui si approvano leggi contro una città, i suoi cittadini e gli esseri viventi. 
nei giorni dell'ostruzionismo in parlamento "ad bottonem", un gruppo di 40 cittadini, estranei ad appartenenze politiche e/o sindacali, ha depositato un esposto per chiedere alla Procura di indagare sul “blackout” che ha interessato l'Eni di Taranto lo scorso 8 luglio.
per questo, dico io, dopo tutto, è necessario dare ancora un po' di fiducia al genere umano.

COMUNICATO STAMPA “CITTADINI DI TARANTO IN PIAZZA” 
“Sarà stato un incidente rilevante”?
Questa mattina, presso il Tribunale di Taranto, un gruppo di 40 cittadini, estranei ad appartenenze politiche e/o sindacali, assistiti dall'avv. Leonardo La Porta, ha depositato un esposto per chiedere alla Procura di indagare sul “blackout” che ha interessato l'Eni lo scorso 8 luglio.
Si teme che, oltre agli sversamenti in mare tra l’altro ben documentati da foto e video, sia stato immesso nell’atmosfera idrogeno solforato, altamente tossico e nocivo, caratterizzato dal riconoscibile odore di "uova marce".
Poichè, come si è appreso dalla stampa di quei giorni, come lo stesso Sindaco Stefàno e l'ASL tarantina hanno affermato, alcuni cittadini sarebbero stati ricoverati presso i locali nosocomi; la maggiore preoccupazione è che, a seguito del blackout, sia accaduto un incidente rilevante. Per incidente rilevante si intende un episodio che comporti il ricovero ospedaliero di almeno una persona per un periodo pari o superiore alle 24 ore. L'Eni ha respinto a più riprese qualsiasi responsabilità, nonostante l'Arpa Puglia, nella persona del  Direttore Regionale Assennato, abbia ad essa attribuito la causa delle "emissioni odorigene" avvertite e denunciate dalla popolazione. 
Come ben spiega l'avvocato, i cittadini di Taranto si chiedono se si sia trattato di un cosiddetto "incidente rilevante" e, qualora lo fosse stato, come mai non sia scattato il PEE (Piano di Emergenza Esterno) e tutte le misure conseguenti previste dalla legge in casi analoghi, tese ad evitare che episodi del genere si possano, nuovamente, ripetere.


giovedì 25 luglio 2013

VITTORIA ORLANDO - TARANTO RESPIRA: SINDACO CI SARA’ MAI PACE PER TARANTO?

Il Movimento Civico Taranto Respira torna a chiedere al Sindaco e a tutte le Istituzioni se ci sarà mai pace per Taranto.
Sembra passato un secolo dal 26 luglio 2012 che avrebbe dovuto segnare l’inizio della “ Primavera di Taranto”,.In questo lungo anno abbiamo assistito a cambi di governi, visite blindate di ministri, sottosegretari, garanti,abbiamo visto tavoli e ascoltato, ad un ritmo quasi giornaliero, studi, progetti,proclami relativi al Porto, Distripark, Bonifiche, Regionale 8, Zona franca, Taranto Capitale della Cultura Europea, stanziamenti di fondi , sempre e soltanto nell’ottica della “ politica annunciata”.
Nulla è stato, al momento, realizzato e a Taranto abbiamo oggi un’unica certezza: questa è sì “ zona franca”, ma nel senso di città franca di diritti, terra di conquista, dove le proteste vengono spente sul nascere sulla base del principio della tutela di fantomatici posti di lavoro e dell’interesse della Nazione. E così mentre i fondi promessi si volatilizzano verso altri lidi, con un’arroganza degna della peggior dittatura africana, qui si continua ad investire nell’unica direzione realmente voluta e già stabilita: Tempa Rossa, parchi eolici, inceneritori, trivellazioni, abbattimento dei limiti di emissioni inquinanti, concessioni dalle maglie sempre più larghe in un territorio che ha già pagato tanto in termini di malattia e morte. Taranto Respira si chiede se è questa l’Amministrazione che può rappresentarci nei confronti di uno Stato,che non lesina spiegamenti di forze, armate fino ai denti, ogni qualvolta una rarissima delegazione governativa giunge in questa città, quasi fossimo nemici da tenere a bada e non inermi cittadini da ascoltare e tutelare. Ci si chiede quanto siano utili queste visite dal sapore farsesco e offensivo, quanto costano alla collettività dal momento che si concludono ogni volta con la conferma pedissequa di quanto già deciso dall’alto. Quanti Clini, Passera, Balduzzi, Esposito, Bondi, Vendola, Stefàno, Camusso, Bonanni, Angeletti, Pelillo, Chiarelli verranno a raccontarci la favola dell’ecocompatibilità, dell’ambientalizzazione , di un futuro dell’acciaio? Quante volte ancora ascolteremo la trita e ritrita frase:” Salvaguardia dell’ambiente nella continuità della produzione?”. Bellissimo esempio di nonsense , solo che non si tratta di una boutade di guitti della Commedia dell’arte ma di coloro che decidono del nostro destino.

Vittoria Orlando - Taranto Respira

http://www.tarantorespira.it/

lunedì 22 luglio 2013

“Bibliothèque” il corto che commuove l'Italia

Ancora premi e riconoscimenti per “Bibliotheque”, il cortometraggio “che commuove l'Italia”, del regista Alessandro Zizzo
Dopo il riconoscimento, premio miglior attrice alla protagonista Giorgia Sinicorni, al VI Festival di Roma “Tulipani di seta nera: un sorriso diverso”, questo fine settimana, “Bibliotheque”, ha ottenuto altri tre premi:
Miglior corto al “Festival del cinema di Tropea”;
Miglior corto alla decima edizione del “Laura Film Festival”, Festival del Cinema di Levanto (Liguria) intitolato alla memoria di Laura Morandini;
Secondo classificato al “Festival Internazionale di cortometraggi Cerano Film Festival”, Cerano d’Intelvi (Como).
Sono già stati comunicati ufficiosamente altri tre riconoscimenti (miglior corto, migliore attrice e migliore attore) che saranno consegnati nei primi giorni di agosto.
“Bibliothèque” (una produzione curata da Franco Alberto Cucchini, prodotto da Gregorio Mariggiò per Southclan Arts con la collaborazione di Ientu Film e Zorobar Produzioni, il contributo della Provincia di Brindisi-Assessorato alle politiche sociali, la fotografia di Davide Micocci, scenografia di Carmelo Patrono) un corto che coniuga cultura e sociale è ambientato nella piccola biblioteca di un paese indefinito del nord Italia. Proprio tra i banchi di lettura avviene l’incontro casuale tra i due protagonisti: Yurj, forestiero di passaggio e spaesato tra i libri, e Giorgia, habitué del posto e appassionata di bibliofilia.
La trama si dipana intorno al feeling che nasce in questa strana coppia – condito da progetti al limite del paradosso e conversazioni surreali – che diviene poi quasi amore a prima vista.
In poco più di un quarto d’ora di poesia della vita e dell'amore, racchiusa in ogni libro della misteriosa “bibliotèque”, un condensato di atmosfere ed emozioni – a tratti stridenti – rese possibili dall’abile recitazione degli attori principali, già noti al grande pubblico – Yurj Buzzi è l’erede di George Clooney negli spot “Martini”, mentre Giorgia Sinicorni ha interpretato Sofia ne “I Cesaroni” – ma anche dal sapiente lavoro dei collaboratori di Alessandro Zizzo. Oltre a Gregorio Mariggiò, direttore di produzione, occorre menzionare Davide Micocci che affianca spesso e volentieri Edoardo Winspeare, per il quale ha curato tra l’altro la fotografia del documentario “Filia Solis”, e Carmelo Patrono che è stato candidato addirittura all’Oscar con “Fratello Sole, sorella Luna” di Franco Zeffirelli, oltre ad aver collaborato con Roberto Rossellini.