giovedì 10 luglio 2014

Commento dei Verdi sulla crisi dell'amministrazione comunale di Manduria


Comunque vada a finire la crisi in atto, sono già incalcolabili i danni arrecati alla nostra comunità da questa “compagine amministrativa”, che in realtà tale non è stata mai. Nata con l’ausilio di un pallottoliere, sommando alla rinfusa gruppi  e singole individualità, lontanissimi gli uni dagli altri per  convinzioni, storie politiche, modelli comportamentali ed altro, si è subito caratterizzata per un tasso di litigiosità forse mai raggiunto prima, ma che era fin troppo facile prevedere proprio in considerazione della eterogeneità di obiettivi e metodi di cui erano portatori i suoi componenti. La paralisi, la contraddittorietà, il pressappochismo con cui questa amministrazione si è mossa in tutti i settori della vita pubblica, l’indisponibilità all’ascolto e al confronto, la ripicca e la rivalsa verso gli avversari politici di ieri, gli scivoloni “istituzionali” e tutto quanto l’ha contraddistinta in negativo in questi mesi sono sotto gli occhi di tutti. Ma ciò che rende il tutto  ancora più grave è che è stato intrapreso sotto la bandiera del civismo. Messa in piedi nel momento in cui l’antipolitica nel nostro paese toccava il suo massimo, l’alleanza elettorale guidata dal sindaco Massafra ha fatto di questa antipolitica la sua bandiera, presentando le liste civiche ( vere o presunte che fossero) che la componevano come la sacrosanta reazione della società civile ai danni e ai guasti dei partiti tradizionali. L’epilogo e il consuntivo della vicenda lo vediamo in questi giorni e lo leggiamo nel documento politico che lo stesso sindaco sottopone alla sua ipotetica , futura maggioranza. Un documento che in realtà di politico non ha nulla , ma è solo un piccolo trattato di logica spartitoria, in cui si fa coincidere il concetto di dignità di una forza politica con la sua visibilità, che a sua volta coincide con l’occupazione di un posto in giunta; un documento che è una summa di tutto il peggio della cattiva politica di ieri e di oggi, che queste finte liste civiche avevano evidentemente nel proprio DNA e che ha viziato sin dall’origine l’esperimento di Massafra; un documento dal quale apprendiamo, al punto primo, che un programma amministrativo è ancora tutto da definire. Dunque, prima si distribuiscono le poltrone e poi si decide il da farsi. Ma che importa? La città può attendere. Per quale intervento miracoloso potranno recuperare coesione e unità d’intenti persone e forze politiche che sino a ieri si sono affrontate all’arma bianca non è dato sapere. Ma che importa? C’è tempo per un altro giro di giostra.
Partito dei Verdi di Manduria

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