martedì 12 marzo 2013

Protesta dei mitilicoltori in consiglio comunale a Taranto - documento e foto

Taranto - 
Consiglio Comunale - 
la protesta di un gruppo di mitilicoltori, anche loro vittime dell'inquinamento.
da due anni attendono risposte sul loro futuro.
da due anni non posso coltivare i mitili nel mar piccolo e non hanno la possibilità di poterlo fare nel mar grande.da due anni non posso coltivare i mitili nel mar piccolo e non hanno la possibilità di poterlo fare nel mar grande.

Questo è il documento che hanno lasciato alla stampa e a tutti i consiglieri comunali:
Il perdurare stato di crisi della mitilicoltura tarantina determinato da fattori vari (contaminazione da agenti inquinanti, fattori climatici, problematiche strutturali del settore) evidenzia come il comparto non sia stato fatto oggetto, negli anni scorsi, di vere politiche di programmazione. Il Mar Piccolo, luogo storico per antonomasia destinato alla coltivazione dei mitili, è stato negli anni condiviso con soggetti (pubblici e privati) che hanno compromesso la qualità ambientale, scarsa o nulla è stata l'azione pubblica di programmazione dello sviluppo produttivo, inadeguata l'attività pubblica di regolamentazione delle attività. Lo stato di emergenza e di grave crisi economica degli ultimi anni ha riacceso i riflettori sul comparto e ha costretto gli Enti preposti (Comune e Regione) ad occuparsi delle problematiche del comparto anche a fronte di una crisi che rischia di determinare gravi tensioni sociali.

1° Seno del Mar Piccolo
Cozze inquinate da diossina e PCB (Ploclorobifenili)
2,6 mil. di euro (programma operativo Fondo Europeo Pesca - FEP- Puglia 2012-13) risarciranno il danno subito dai mitilicoltori nel primo seno del Mar Piccolo per le misure sanitarie (macero mitili inquinati), adottate lo scorso anno. I fondi erogati dalla Regione risarciranno solo 23 mitilicoltori in possesso di regolare concessione, per gli altri, non ancora in regola, gli aiuti dovranno essere ricercati altrove.
In questi giorni le aziende interessate agli indennizzi previsti dalla misura comunitaria, stanno completando le pratiche, per poter accedere ai fondi regionali, resta però di difficile soluzione la posizione delle altre 42 aziende che in quanto abusive all'epoca dei fatti, non possono quantificare il danno. Nel frattempo alcuni mitilicoltori si sono organizzate in 12 cooperative allo scopo di emergere dall'abusivismo, il Comune si sarebbe impegnato a sostenerle destinando 150 mila euro.
I mitilicoltori in regola ed in procinto di trasferimento in Mar Grande, intanto, attendono la delimitazione delle aree per le nuove concessioni. (Ente competente: Comune).

2° Seno del Mar Piccolo
Crisi Anossiche
Nel 2° seno del Mar Piccolo, non coinvolto dall'inquinamento delle Diossine e PCB, si stanno verificando, con largo anticipo rispetto agli anni passati, le crisi anossiche (carenza o mancanza di ossigeno), conseguenza dell'eccesso di caldo di queste settimane. Il prodotto sta subendo infatti danni enormi: i rischi di una perdita totale sono ormai più che concreti. A ciò si aggiunge il fermo totale del mercato della cozza a causa del danno d'immagine derivato dalla crisi che ha investito le produzioni del 1° seno.
I produttori chiedono che a fronte di questa ulteriore grave situazione che sta investendo il 2° seno, si attivino le procedure di riconoscimento dello stato di calamità naturale (Ente competenti: Comune/Regione).

Fonti Inquinanti
Individuare fonti inquinanti e cause dell'inquinamento di Mar Piccolo è una priorità assoluta., necessaria per bloccare una situazione di grave criticità che di fatto impedisce la coltivazione dei mitili nel I° seno di Mar Piccolo. Il trasferimento degli impianti in Mar Grande non rappresenta infatti la soluzione definitiva per il rilancio della mitilicoltura tradizionale tarantina, storicamente praticata in Mar Piccolo dove la presenza dei "citri" contribuisce a conferire unicità alla produzione locale.
Prioritarie dunque: la individuazione delle fonti inquinanti e gli interventi di bonifica (Ente competenti: Comune/Regione)

Marchio di Puglia
La Regione Puglia, fortemente orientata ad incentivare l'iter procedurale per l'assegnazione alle "Cozze di Taranto" del marchio di qualità "Prodotti di Puglia", tenderebbe a sottovalutare le problematiche che gravano sul settore, quasi non rendendosi conto che se non vengono risolte a monte problematiche di tipo strutturale ed amministrative (concessioni, impianti a terra ecc.) ben difficilmente il comparto potrà garantire un prodotto che abbia le caratteristiche necessarie per poter garantire una produzione in linea con il disciplinare dettato dal marchio.

Piano delle coste
La mitilicoltura tarantina non può vivere di sole emergenze: è necessario infatti accelerare il processo di regolamentazione della destinazione d'uso degli specchi d'acqua del Mar Piccolo e del Mar Grande, al fine di favorire la programmazione ed i nuovi investimenti necessari per rilanciare il comparto mitilico. Senza strumenti di pianificazione la "Cozza di Taranto" è senza futuro: prioritario dunque acquisire il "piano delle coste" (Ente competente: Comune).

Progetti Misura 3.1
Nell'agosto del 2011, il CNR di Taranto, il Centro Ittico Tarantino, la Confocommercio di Taranto, l'AGCI Pesca, la Federcoopesca - soggetti del nucleo promotore di Taranto del Distretto della Miticoltura - nell'ambito dei Fondi Comunitari FEP hanno presentato 4 progetti "Azioni collettive" molto interessanti ai fini della riqualificazione del settore. I progetti riguardano infatti: la qualità e la sicurezza alimentare (Prog. Faspicosa); la rimozione delle palificazioni abbandonate (Prog. Paint); la tracciabilità e qualità del prodotto (Prog. Myta); la esecuzione di opere a mare e a terra per il miglioramento delle attività lavorative. Non si hanno purtroppo notizie circa l'avanzamento della procedura (Ente competente: Regione).













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