Accade
che da alcuni mesi Angelo Bonelli sia bersagliato da continue bordate di
critiche e di attacchi, che noi, Verdi di Taranto e provincia, riteniamo quanto
mai ingenerose e ingiuste.
Il
deludente risultato delle elezioni politiche induce molti a prendere le
distanze dal Presidente nazionale, quasi che esso sia da ascrivere alla sua
esclusiva responsabilità, quando invece l’adesione a Rivoluzione Civile è stata
il frutto di una scelta largamente condivisa nel nostro partito, a tutti i
livelli. Tuttavia, le prese di distanza e gli abbandoni vengono variamente
motivati evocando di volta in volta presunte scorrettezze di Angelo, con
ricostruzioni pretestuose e mistificanti di fatti e discorsi, mai però
assumendosi onestamente ciascuno la propria parte di responsabilità.
Addirittura veniamo a sapere che alcuni escono dal partito perché non sono
stati candidati in posizione eleggibile: solo noi di Taranto e provincia
avevamo la consapevolezza che, nelle condizioni date, mandare in Parlamento il
solo Angelo sarebbe già stata una vittoria? In realtà crediamo che ci sia molto
di non detto nelle critiche che si muovono a lui e questo non detto è proprio
Taranto e la battaglia che noi Verdi vi abbiamo condotto, contro la fabbrica e
contro un’intera classe politica, locale, regionale e nazionale, connivente nel
genocidio che da anni in quella città viene perpetrato, nei confronti di tutti
gli esseri viventi. Questa battaglia, come molti pensano, ma non hanno il
coraggio di dire apertamente, ci avrebbe isolato politicamente, impedendo di
fatto ogni possibile alleanza elettorale con PD e SEL e condannandoci
all’abbraccio con Rivoluzione Civile. Tralasciando il fatto che, prima di
accettare la candidatura a sindaco, Angelo si è ripetutamente consultato con la
base, ricevendo solo incoraggiamenti e consensi (anche da chi oggi sembra
averlo dimenticato), di che cosa possiamo rimproverarlo e rimproverarci: di
avere, forse per la prima volta in Italia, condotto una vera battaglia
ecologista, a fronte alta, senza se e senza ma? Di esserci fatti interpreti e
portavoce della sofferenza di migliaia di persone, di bambini, che a Taranto
combattono per il diritto alla vita e alla salute? E se non a questo, a che
servono i Verdi? Come solo pensare di allearsi con una classe politica che, a
vario titolo, è sul libro paga di chi, consapevolmente, inquina e avvelena?
Stranamente, mentre da qualcuno viene insinuato che questa alleanza era
possibile, anzi auspicabile, con un ribaltamento mentale da circo equestre, si
sostiene che invece la stessa alleanza a Roma non si poteva e doveva fare,
adducendo a motivazione non un ostacolo oggettivo, come un danno compiuto o
programmato, ma le opinioni personali del candidato sindaco, risalenti ad un
periodo passato della sua esperienza lavorativa, che nessuna influenza possono
avere sulla sua azione amministrativa. Siamo nel regno dell’assurdo.
La
verità è, cari amici, che essere Verdi, in Italia, è faticoso e frustrante e
che, dopo anni di sconfitte o di risultati insoddisfacenti, qualcuno si può
sentire stanco di combattere contro i mulini a vento. E’ umano e comprensibile,
ma lo si ammetta con onestà, senza imputare ad altri il proprio abbandono. Vi è
un dato, tuttavia, che sommessamente vogliamo ricordare: a Taranto e provincia
i Verdi sono vincenti, non solo moralmente ma anche numericamente, grazie al
loro lavoro e alla loro coerenza, senza che per questo si sognino di chiedere
in cambio vetrine o poltroncine.
Firmato
Mariggiò Gregorio, de Bartholomaeis
Cecilia, Matino Michele, Capogrosso Gregorio, Capogrosso Maria Concetta,
Caforio Euprepio, Caforio Maria Pasana, Doria Pasquale, Spiniello Claudio,
Farina Telemaco, Modeo Massimo Angelo, Galeone Silvia, Coccioli Tolomeo, Stano
Pompeo, Sammarco Salvatore, Mazza Antonio, Iannarelli Anna Maria, Dostuni
Roberto, Perrucci Gregorio, De Cataldo Cosimo, Fontana Vincenzo, Buccolieri
Antonio Giuseppe, Perrone Fulvio, Biasco Silvia, Dabramo Leonardo, Cavaliere
Giacinto, Dicursi Cosimo, Malagnino Antonio, Fanuli Alfonso, De Cillis Sergio,
Tassielli Nicola, Bruno Michelangelo, Somma Aldo, Polito Dhebora, Polito
Raffaele, Bruno Roberta, Simona Internò, Pierpaolo Fiume, Ada Le
Noci, Loredana Ciaccia, Simone Calienno, Fulvia Gravame, Lina
Ambrogi Melle, Antonio Lenti e altri
D'accordo con voi.
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