mercoledì 29 maggio 2013

monologo di uno straniero: io e taranto

taranto, 1990.
250 mila abitanti, due mari, le cozze, le masserie, gli ulivi, la pesca, l'arsenale militare, un porto, l'industria.
taranto, oggi.
190 mila abitanti, due mari, l'industria e la base nato.
noi, di manduria, andiamo a passeggiare a lecce, andiamo al cinema a lecce, andiamo allo stadio a lecce, andiamo a ballare a lecce.
da manduriano, taranto, città della magna grecia, non la conoscevo bene, anzi, non la conoscevo per niente.
taranto, città depressa dall'industria pesante.
non tutti conoscono la realtà di Taranto e dei tarantini. 
neanche io la conoscevo e poi..... beh….e poi l'ho conosciuta!
l'ho conosciuta frequentando la città, i movimenti, le associazioni, la gente comune, gente che si batte in prima linea affinché la situazione migliori dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
l'ho conosciuta ed ho scoperto che c'è tanta gente che non può lavorare a causa dell'industria pesante.
l'ho conosciuta ed ho scoperto che non solo in quartieri interi si fa la conta dei morti per cancro, ma c'è chi lentamente muore o vive di stenti a causa di malattie croniche varie, che, alle volte, non gli vengono manco riconosciute.
ho scoperto che c'è tanta gente che, malata o depressa a causa dell'industria pesante, è disoccupata e non può lavorare.
ho scoperto che il numero di queste persone è forse il doppio o il triplo della gente che lavora per l'industria pesante.
ho scoperto che i lavoratori, dell'industria inquinante, non sono tutti di taranto o della provincia di taranto, i malati si.
ho scoperto che, grazie ad "emendamenti", le aziende inquinanti crescono, "raddoppiano".
ho scoperto che le aziende agricole, del mare, del territorio, della vita, licenziano e chiudono, falliscono.
nessuno conosce realmente il numero dei lavoratori che perdono il lavoro a causa dell'industria inquinante.
nessuno sa realmente quanti lavoratori dell'industria inquinante si ammalano a causa della stessa industria inquinante.
nessuno conosce realmente i numeri di quelli che, pur non lavorando nell'industria inquinante, perdono il proprio lavoro e si ammalano e muoiono.
e ancora difficile certificare il reale nesso tra industria inquinante, perdita del lavoro, malattia e morte, perché, a tutt'oggi, manca la volontà di chi governa politicamente taranto, la provincia di taranto, la regione puglia, lo stato italiano.
ho scoperto che la riconversione ecologica dell'area industriale è possibile.
ho scoperto che i mezzi e le risorse finanziarie ci sono.
ho scoperto che la politica liberista, sia di destra che di sinistra, destina questi mezzi e risorse ad altro; alle volte, ad inquinare ancora di più!
ho scoperto che su taranto esiste una sorta di patto criminale che tenta ancora di occultare la verità.
come quando nel mar grande, nel golfo di taranto, c’è stato l'ennesimo scempio: lo sversamento di idrocarburi dalla vicina eni.
in un altro posto, quanto accaduto avrebbe fatto accorrere ogni emittente televisiva, a registrare lo scenario terrificante.
a taranto no, solo il silenzio assordante.
non una parola sulla situazione sanitaria.
non una parola sul fatto che gli ultimi decreti legge, gli ultimi emendamenti non mettono al sicuro ne i cittadini e ne chi lavora.
dopo anni di corruzione, dopo anni di mala politica, dopo il provvidenziale intervento della magistratura..... non una parola sul fatto che una città, taranto, è, purtroppo, ancora sotto ricatto.
nel tragitto, tra Manduria e Taranto, ascolto il mio cantante preferito, Nick Cave.
associo Nick Cave ad un film che io amo moltissimo, "il cielo sopra a berlino" di wim wenders.
c'è una scena bellissima, in quel film, in cui nick canta.
berlino in quel film era.......la berlino divisa.
berlino era il simbolo di un "qualcosa" e gli angeli erano là a testimoniare, a dare forza e coraggio ad un popolo, quello berlinese, diviso da un muro……….proprio come a Taranto.
oggi, per me, taranto è la berlino che wenders racconta nel suo film.
scusate il confronto, forse, per qualcuno di voi, è poco credibile.
soprattutto per chi non conosce la realtà tarantina.
soprattutto per chi è lontano.
oppure per chi è vicino ma non può o non vuole capire cosa realmente succede a taranto!
taranto, città divisa dal muro creato da tutta la classe politica che da 50 anni fino ad oggi ha amministrato quella città.
un muro che ha dilaniato, distrutto, ammalato e ricattato i tarantini.
ecco, io vedo i tarantini di oggi, come i berlinesi divisi da quel muro.
spero tanto che esista anche un "Cielo sopra a Taranto" con i suoi angeli e che i tarantini, oggi più che mai ricevano forza e coraggio.

e allora, facciamo rumore!
contagiamo la gente ed apriamo le nostre menti per capire che il lavoro, quello vero, oltre ad essere remunerativo, deve anche dare benessere a tutti.
facciamo rumore perché un altro mondo è possibile.
facciamo rumore contro chi vuole a tutti i costi la crescita, il pil sempre più alto e quindi diseguaglianze sociali e crimini ambientali ed ecologici.
facciamo rumore a favore dell'ecologismo, della vita, del vivere bene, eticamente bene,del lavorare e vivere in buona salute, non minacciati e ne ricattati.
facciamo rumore e contagiamo la gente adesso perché siamo tutti tarantini ma siamo stranieri in questo Paese chiamato italia in cui le priorità sono altre. 

facciamolo oggi, più che mai, perché è necessario raccontare sempre.




4 commenti:

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