mercoledì 3 luglio 2013

Pensieri e Critiche: io e Taranto


Scrivo una cosa che penso da tempo, cioè da quando Angelo Bonelli è stato eletto consigliere comunale del Comune di Taranto.

Senza mezzi termini, mi prendo tutte le responsabilità, dico e scrivo che la maggior parte dei consiglieri comunali a Taranto sono indisciplinati, arroganti, alcuni inesistenti, altri pessimi, molti con scarso rispetto per le istituzioni, tanti con scarso rispetto per i propri elettori, scarso rispetto per la propria città.
Insomma, andare in comune ed assistere al consiglio comunale di Taranto è come ricevere un pugno nello stomaco. 
mai visto un consiglio comunale così pessimo, tanto pessimo da far venire mal di stomaco.
Per non parlare del fatto che è da mesi che il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno, non si fa vedere e sentire in un consiglio comunale.
Io non so come faccia Angelo Bonelli a rimanere seduto al suo posto e a stare calmo anche perché non c'è consiglio comunale in cui non venga insultato.
E ieri, ancora una volta, abbiamo assistito alla solita scena, scrive Gianmario Leone nel suo articolo pubblicato oggi 3 luglio 2013 su TarantoOggi "...l’unica cosa che sanno fare è, come fossimo alle scuole elementari, rinfacciargli il suo passato nell’ultimo governo Prodi".
Pessimi, veramente pessimi.
Poi, Gianmario si meraviglia del fatto che la gente, i cittadini, le associazioni ambientaliste disertano il consiglio comunale.
Egli scrive "che continuiamo a non capire"... "Una scelta, quella di disertare i Consigli comunali".
Ha ragione, però, onestamente capisco anche loro, i cittadini, le associazioni, capisco tutti: è dura vivere in una città come Taranto ricattata e svenduta con una realtà economica e occupazionale davvero preoccupante dovuta all'enorme inquinamento ambientale causato dalle grandi industrie.
Aggiungo poi il forte disagio sociale conseguenza dell'inquinamento mentale attuato nei vari anni dai vari politici, preti, giornalisti e funzionari di stato senza scrupoli.
Si, io comprendo questa gente e, da "straniero", dico che la questione della strada regionale 8 è emblematica: in consiglio comunale insulti ed in Città divisioni meno nette.
La maggior parte dei tarantini è a favore della sua costruzione: 
A chi interessa il profitto e a chi interessa il potere economico e politico, insomma le stesse scellerate e poco lungimiranti motivazioni che portarono alla costruzione delle grandi industrie.
C'è invece chi si batte per la chiusura della grande industria (mosso da necessità fisiche e vitali) e, nella strada regionale 8, intravede un futuro migliore per la propria città, un'alternativa economica che può essere il turismo.
Insomma, "accecato" dal desiderio di non vedere più fumi ed inquinamento e di veder giustamente crescere il proprio territorio, non percepisce gli sviluppi negativi che possono dare questa strada al territorio stesso, all'ambiente, all'economia e poi infine negli anni alla salute: proprio come è stato per le grandi industrie.
Anche perché le "attrattive" e le risorse si devono creare in loco e sviluppo non significa arrivare 10 minuti prima al lido in riva al mare.
Insomma la voglia di riscatto quando è talmente forte può indurre (alle volte) a terribili valutazioni.

Spero i miei amici tarantini capiscano la mia critica che è più un atto d'amore nei confronti di una città, Taranto, che ho imparato a conoscere e che amo profondamente.

greg cricoriu

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