Il decreto legge approvato ieri (5
maggio) dal Governo e già controfirmato dal Presidente della Repubblica, già,
ad una prima lettura, appare, per noi Verdi di Taranto, criticabile sotto
diversi aspetti.
La nomina del dott. Bondi a Commissario è un elemento di continuità nella
gestione aziendale, visto che lui era stato nominato amministratore delegato
dalla famiglia Riva; il ministro Zanonato ha sottolineato l’inaffidabilità dei
proprietari rispetto agli obblighi previsti dall’AIA e l’esigenza di cambiare
regime, ma nel provvedimento governativo si è scelto di nominare come figura di
vertice lo stesso professionista voluto dalla proprietà. La gestione pubblica
di un’azienda da sola non garantisce in alcun modo la tutela della salute degli
operai e dei cittadini, in quanto essa dipende dall’osservanza di regole,
prescrizioni, procedure che finora non sono state rispettate. Il Governo, poi,
ha nominato numerose figure per gestire l’azienda che saranno pagate con soldi
pubblici, a tariffe non proprio economiche, con il rischio di socializzare le
perdite economiche e umane e di privatizzare i profitti.
Insomma, si sta dando la possibilità a cinque esperti di ritoccare il crono-programma
dell'attuazione AIA e di impedire al GIP di controllare la sua rigida applicazione,
togliendo la facoltà d'uso degli impianti in caso di inadempienze. Ora il GIP
non potrà più controllare anche perché con il comma 5 dell'articolo 1 del
decreto approvato ieri, si consente all'Ilva di ottenere proroghe sull'AIA e di
modificarla in funzione delle disponibilità economiche dell'azienda.Ed allora,
cosa farà il Governo? Utilizzerà risorse pubbliche? E dopo tre anni riconsegnerà
l’azienda alla famiglia Riva?
In sostanza, noi Verdi, temiamo che il Governo abbia creato l’ennesimo decreto
legge sull’ILVA che non risolve i problemi di Taranto e non tiene conto dei
risultati dello studio Sentieri e di quelli del Registro Tumori, resi pubblici
proprio ieri.
Nel dibattito parlamentare di ieri, apprezziamo la proposta dell’on. De Lorenzis
del M5stelle di chiudere l’area a caldo dell’ILVA, di destinare i lavoratori
alle bonifiche e di eliminare la fonte inquinante prima di avviare il
risanamento ambientale, ma ricordiamo che queste erano e sono le proposte della
coalizione di liste civiche e dei Verdi Ecologisti guidate da Angelo Bonelli,
presidente nazionale dei Verdi, alle amministrative di Taranto del 2012.
Chiediamo all’on. De Lorenzis se la posizione che ha espresso è condivisa da
Beppe Grillo, leader del movimento 5 stelle e proprietario del logo del
movimento stesso.
Se sarà resa pubblica attraverso il blog ufficiale, se sarà portata avanti in
modo coerente da tutto il M5s. Il rischio è che si tratti di un’iniziativa
individuale e incapace di portare frutti concreti in un territorio che ne ha
disperatamente bisogno.
Anche perché, noi Verdi ed Ecologisti, ci aspettiamo maggior coerenza da parte
del gruppo parlamentare del m5s, magari, attraverso azioni ben codificate nelle
commissioni competenti e alle Camere, con una proposta in Parlamento di
abrogazione della L. 231/2012. Anche perché il comunicato risulta scritto da un
parlamentare eletto in provincia di Lecce, lo stesso che è intervenuto nel
dibattito alla Camera e non dai due eletti a Taranto che continuano a tacere.
Il punto è come la pensano gli onorevoli Furnari e Labriola? Se si andasse alle
amministrative, come si muoverebbero i pentastellati?
Esecutivo cittadino dei Verdi di Taranto
Federazione provinciale del Partito dei Verdi
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