Dopo questa visione fiabesca della vicenda, scendiamo dal cavallo alato, rimettiamo i piedi sul suolo manduriano e raffrontiamoci con la dura e triste realtà. Il fatto è questo, la struttura metallica rimossa da “Piazza Tubi” è stata allocata all’interno dell’area cintata del parco archeologico di Manduria. Ma è davvero possibile che non ci fosse un posto, in tutto l’agro di Manduria, nel quale accantonare i resti della famosa scultura? Oltre alla mancanza di decoro e di pulizia del parco archeologico, davvero vogliamo dare al turista l’impressione, di aver trasformato la necropoli in una discarica? Perché è chiaro che a questo punto, molto probabilmente, di rifiuti stiamo parlando. Tutto quel ferro a rigor di legge e di logica andrebbe smaltito come previsto e non accantonato nel parco archeologico. Qualora quindi, si dovesse trattare di rifiuti da smaltire, ci si chiede quale sia stato il costo dell’operazione di rimozione ed accantonamento, poiché per lo smaltimento, vi sono ditte che operano gratuitamente senza ulteriori oneri in ricaduta sulle casse della comunità. Altrimenti, sempre con una visione molto fantasiosa, si potrebbe pensare all’utilizzo dei tubi per la costruzione della condotta marina dello scarico a mare e dei simboli delle religioni, per la vigilanza e la protezione della necropoli. Ci possiamo e ci dobbiamo aspettare di tutto a questo punto.
venerdì 13 giugno 2014
Manduria: Se Maometto non va alla montagna, la ferraglia va nel parco archeologico
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